La Fase 2 offra speranza e aiuti concreti alla famiglia e alla scuola

 

Cristina Zaccanti (Popolo della Famiglia-Piemonte): «La famiglia, punto di riferimento per le categorie più deboli, deve essere sostenuta. Occorrono misure significative per favorire il ritorno alla normalità anche per il mondo della scuola»

«È iniziata la fase 2, fondamentale per riportare il Paese verso una progressiva normalità». Queste le parole di Nicola Di Matteo, Coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, che invita gli italiani ad un’ulteriore presa di coscienza individuale, familiare e collettiva.

«Tutto il Popolo della Famiglia guarda con favore alle nuove disposizioni in vigore dal 4 maggio. In particolar modo la possibilità di incontro tra parenti, che potrà ridare vigore ai legami familiari così fortemente messi alla prova in questi ultimi due mesi e non solo per le problematiche di salute che il Covid19 ha comportato. Proprio in queste settimane si è capita l’importanza della famiglia, punto di riferimento soprattutto per le categorie più deboli e più provate dalla pandemia: dagli anziani ai bambini, da chi ha perso il lavoro a chi ha dovuto aumentarlo al limite del sopportabile, a cominciare naturalmente dal personale sanitario».

«Il dramma del contagio ci ha colpito dolorosamente nella salute – dichiara Cristina Zaccanti, ex insegnante liceale e coordinatore regionale – ma anche negli equilibri famigliari. Abbiamo constatato la generosità e professionalità del nostro personale sanitario così come  il coraggio di tante famiglie. Penso, in particolare, a quelle con figli in età scolare».

«L’organizzazione famigliare è diventata ancor più complessa, si è approfondito il divario tra studenti agiati e studenti con disabilità e fragilità socioeconomiche.

Il ministro Azzolina ipotizza per il prossimo anno turni in aula e lezioni a distanza, mentre molte scuole paritarie saranno costrette a chiudere. La scuola statale non sarà in grado di reggere una richiesta di servizio pubblico che normalmente viene soddisfatta appunto dalla scuola paritaria.

Il Popolo della Famiglia avanza proposte concrete e praticabili: un piano di rientro volontario e graduale già a partire dalle prossime settimane, per evitare un rientro critico a settembre, e l’approvazione del “costo standard di sostenibilità per allievo” permettendo alle famiglie di scegliere liberamente come spendere i soldi dei contributi che versano per il sistema pubblico di istruzione.

Il Popolo della Famiglia del Piemonte, pur prendendo atto delle iniziative intraprese dall’amministrazione regionale, rivolge un appello a chi ci amministra e governa affinché provveda a sostenere efficacemente le famiglie tanto duramente impegnate nella crescita ed educazione dei propri figli e danneggiate da mesi di disoccupazione o cassa integrazione. Ci auguriamo inoltre che in vista dell’organizzazione del futuro anno scolastico si scongiuri la chiusura di tante scuole paritarie, essenziali all’esercizio della libertà educativa e necessarie a consentire un’accettabile gestione della scuola statale, considerato che la scuola paritaria fa risparmiare ogni anno 6 miliardi e 644 milioni di euro di soldi pubblici, come dimostrato nel rapporto elaborato dall’OCSE nel giugno del 2013. Se a settembre molte famiglie non potranno più permettersi di pagare la retta della scuola paritaria da loro scelta, essa chiuderà e la scuola statale non sarà in grado di assorbire una nuova utenza».