Legambiente Sicilia finanziata dai dittatori delle discariche: la ‘famiglia’ Catanzaro di Siculiana. Si solleva il caso Augusta per dimenticare la mega discarica degli sponsor del Cigno siciliano?

Oggi leggiamo sul giornale La Sicilia, nell’edizione di Siracusa ed in vari organi di informazione che Legambiente Sicilia rimprovera alla Commissione Regionale Antimafia, che recentemente si è occupata dell’illegale gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia e della sua correlazione con l’ingiusto scioglimento per mafia dei comuni di Siculiana, Racalmuto e Scicli, di essersi dimenticata del caso Augusta. Se i vertici di Legambiente Sicilia avessero la bontà  di leggersi da pag. 72 a pag. 75 del mio libro ‘Il Sistema Montante’, pubblicato ad aprile del 2019 dall’editore Bonfirraro, scoprirebbero che il sottoscritto si è occupato di quello che definisco l’ennesimo  ‘tragicomico scioglimento’ per mafia. E mi riferisco proprio allo scioglimento del Comune di Augusta, disposto a seguito di quello che poi si è rivelato un madornale errore. Infatti, in  un’udienza  del processo per mafia, a carico dell’allora sindaco, Massimo Carrubba, i Carabinieri che avevano condotto le relative indagini,  hanno dovuto ammettere che lo avevano scambiato con un’altra persona, esibendo un filmato in cui si evinceva chiaramente che il soggetto che pedinavano e che aveva rapporti con i boss mafiosi siracusani, non era l’ex sindaco Carrubba, bensì un suo omonimo che si chiamava anche lui Massimo Carrubba. La vicenda Augusta  è stata peraltro affrontata in  una tesi dei laurea, di cui nel mio libro riporto un breve stralcio, in cui l’ex parlamentare di Siracusa Rino Piscitello, mette in evidenza una serie di incongruenze della normativa  relativa agli scioglimenti per mafia dei Comuni. Il Piscitello non può fare a meno di sottolineare anche  i marchiani errori che spesso volutamente commettono i funzionari incaricati a condurre le indagini ispettive. Errori che sono commessi, in molti casi, in maniera  del tutto strumentale per favorire le lobby affaristico-politiche che di volta in volta sollecitano gli scioglimenti per mafia. Ma a questo punto chiediamo a Legambiente Sicilia, o per meglio dire a chi  rappresenta attualmente in Sicilia Legambiente, il perché si è dimenticato invece di spiegarci il caso Siculiana-Montallegro ed i suoi rapporti con Giuseppe Catanzaro, delfino e successore di Antonello Montante alla presidenza di Confindustria Sicilia, nonché gestore, assieme ai fratelli Lorenzo e Fabio, di una delle 4 più grosse discariche siciliane. Se volete ve lo spieghiamo subito il perché, visto che lo avevamo già capito il 24 giugno del 2018, quando pubblicavamo un servizio su Italyflash, di cui potete leggere di seguito uno stralcio. Anche se, per la verità, già il giornale  Il Fatto Quotidiano nel 2017 si era occupato del caso in questo articolo: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2017/12/12/legambiente-e-i-soldi-presi-dal-ras-delle-discariche/4033182/

Per farla breve il succo è questo:

Legambiente, per la precisione, si fa finanziare dall’ex presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro,  oggi  pesantemente sotto inchiesta, presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta, per corruzione, associazione a delinquere e tanto altro ancora. Legambiente prende soldi  cioè da chi, stando all’accusa mossagli dai magistrati nisseni, ha pagato  una tangente di un milione di euro all’ex presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. Tangente che sarebbe stata assicurata all’ex governatore siciliano, unitamente all’amico ed anch’egli ex presidente di Confindustria Sicilia,  Antonello Montante, attualmente detenuto presso il carcere di Caltanissetta.Gli ambientalisti siciliani del Cigno si fanno sponsorizzare, in altri termini, da chi è riuscito  a guadagnare alcune  centinaia di milioni di euro, sotterrando qualsiasi tipo di rifiuti  in maniera indifferenziata in una mega discarica, attualmente chiusa dal Ministero dell’Ambiente, perché  priva, da sempre, dell’impiantistica prevista dalle norme ambientali vigenti dal 1995 ad oggi. A questo punto vi sfidiamo! Sta a voi dimostrare che la discarica dei vostri sponsor economici è il fiore all’occhiello del sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia. In tal caso vi chiediamo di visitarla, possibilmente portandoci dentro anche le scolaresche, come facevate, ad esempio, con la riserva delle Maccalube di Aragona, da voi gestita, senza offese e lesa maestà, in maniera illegale e dove sono morti due bambini,  in un terribile incidente causato da delle vostre precise negligenze e responsabilità penali abbondantemente acclarate. Responsabilità  già peraltro sanzionate dalle Autorità Giudiziarie, con la condanna a 6 anni di reclusione inflitta dal Tribunale di Agrigento al vostro ex presidente regionale di Legambiente, nonché ex assessore, con delega ai rifiuti,  al comune di Agrigento, Domenico Fontana. Aspettiamo una vostra risposta ed in attesa, ci accontentiamo di cercare su Google  dove è la discarica dei vostri sponsor, visto che essa sembra, attualmente inaccessibile. Hanno provato a varcare i suoi cancelli le troupe di Mediaset e della RAI, ma  non ci sono riuscite. I Carabinieri del NOE, nel 2007 e nel 2013 hanno messo nero su bianco che lì dentro più di qualcosa non andava. Ma la Procura della Repubblica agrigentina, quando era  retta da Renato Di Natale, magistrato amico di Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro, non ha trovato il modo ed il tempo, in 7 anni, di avviare alcuna indagine.  Anche il magistrato Nicolò Marino, quando era assessore regionale  di Crocetta, prima di essere defenestrato, per essersi interessato  dei Catanzaro, disse e scrisse peste e corna della loro discarica. Eppure quella mega bomba ecologica è ancora lì, e nessuno se ne può occupare, altrimenti sono guai! E’ ancora off limits; e quando viene sanzionata per le irregolarità commesse al suo interno, come è capitato tra il 2016 ed il 2017, ad opera del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento,  una commissione tributaria depenna milioni di euro di multe. Quella discarica è così  inaccessibile che sembra un sito militare!

https://www.italyflash.it/2018/06/24/il-28-giugno-protesta-contro-la-terra-dei-fuochi-agrigentina-legambiente-finanziata-dal-gestore-di-una-mega-discarica-linquisito-catanzaro-non-partecipa/

Non so se qualcuno di voi, di Legambiente Sicilia, ha qualcosa da aggiungere. Se non vi viene niente in mente, vi consiglio allora di visionare un reportage che riguarda proprio la discarica dei vostri sponsor, dei Catanzaro cioè. Il servizio in questione è di Pino Finocchiaro, ed è stato mandato in onda a gennaio di quest’anno, da RaiNews 24.  Dura una ventina di minuti e, per la prima volta, ci fa vedere ciò che anche voi di Legambiente Sicilia non avete mai visto, o avete fatto finta di non vedere, per lo meno dal 2006 ad oggi. Il titolo è: Trafficanti di apparenze. Quella che segue è la sintesi dei contenuti: Il sistema Montante tra segreti e rifiuti L’inchiesta sul sistema Montante a Caltanissetta svela interessi del leader di Confindustria Sicilia nella gestione del ciclo dei rifiuti. Conferma il ruolo del servizi. Diversi 007 italiani appaiono tra gli indagati. Vi mostriamo per la prima volta le immagini della discarica di Siculiana.

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/montante-rifiuti-sicilia-siculiana-discarica-420053aa-d47c-43c3-9a64-ebeb5411f21c.html

Buona (prima) visione