Gioco online, migrazione temporanea o definitiva? I dati spiegati dagli esperti

Una quarantena forzata, per circa due mesi, ha cambiato e sovvertito ogni tipo di abitudine. Chi ha vissuto questo cambiamento più di altri è stato il settore del gioco d’azzardo. Che, di traverso, ne ha tratto anche qualche indubbio beneficio. In Italia, nel mondo, ad ogni latitudine, il gioco d’azzardo online ha registrato ovunque un aumento delle puntate in rete. Un’autentica migrazione, non c’è che dire, ma quanto durerà? Sarà definitiva e irreversibile? C’è da preoccuparsi? Gli esperti, secondo varie stime, sostengono che non c’è alcun tipo di allarme.

I dati a primo acchito sembrerebbero far pensare ad altro: il gioco online ha visto stravolti i suoi bacini di utenza, arrivando ad una quota mercato del 16%. In Italia questo trend è stato pressoché continuo: nel nostro Paese i poker online, i casinò e gli eSports hanno preso il largo, trovando così la strada giusta per sopperire al lockdown che ha imbavagliato tutto il settore del gioco fisico. Il poker online, che chiuderà sicuramente questa annata col 100% di crescita, ha visto il suo bacino in aumento del 123%; gli eSports, che hanno sostituito le scommesse sportive, sono aumentati del 61%. Infine, i casinò online hanno dato il loro solito contributo.

A questo proposito, gli operatori di gioco, anche per far fronte a sempre possibili crisi economiche sul settore, hanno puntato su altri aspetti, principalmente sull’implementazione di bonus benvenuto. La proposta è stata amplificata a causa della crisi del gioco terrestre, il cui futuro è ancora da decidere in attesa del nuovo decreto legislativo legato alle misure di sicurezza che si adotteranno nella fase 2.

Non è affatto corretto parlare di sorpasso del gioco online sul gioco fisico, secondo gli esperti di settore che ritengono questa una situazione gestibile e controllabile. A questo proposito, rassicurazioni giungono da un paese come l’Australia, dove il gioco è largamente diffuso. Secondo i dati dell’Università di Sidney, il gioco è problematico solo per l’1% dei giocatori australiani e proprio dagli studi dell’University sono giunti dati più approfonditi sul periodo di pandemia. In Australia l’attività di gioco, dalla comparsa del Covid-19, è aumentata di due terzi.

Sul gioco online le transazioni sono aumentate del 67% in più del normale. Un problema, questo, per l’opinione pubblica australiana dal momento che il gioco è considerato piuttosto dannoso. Tuttavia, in Australia come in Italia, il lockdown ha compreso la chiusura di sale da gioco, di scommesse e da bingo. Ragion per cui, secondo gli esperti, questa sarà una migrazione momentanea, un trasferimento solo momentaneo. Molti studi di mercato, inoltre, hanno evidenziato come l’introduzione di nuove opzioni di gioco può avere come conseguenza solo un picco di breve termine per le attività di gioco. Un picco può essere certamente raggiunto, ma solo momentaneamente.

Il gioco, insomma, da ogni parte del mondo, è soggetto alle oscillazioni di tanti altri campi che hanno avuto un’impennata, su tutti l’e-commerce, dato che nel periodo della pandemia c’è chi ha acquistato più del dovuto sugli store online. Come sempre, anche qui tutto dipende dalla gestione che un operatore fa del cliente. La palla passa ai gestori, dunque, che dovranno trattare i clienti con più cura e attenzione.