Palamara e Minniti un duo da poltrona assicurata

Le chat con Zingaretti e Minniti: quella rete “rossa” di Palamara

Dalle conversazioni, scrive L’Espresso,  si deduce l’interesse a  imbastire strategie   tra Minniti e  Palamara per determinare cariche e poltrone. Molte conversazioni non si conoscono. Rimane inquietante che, un Ministro della Repubblica abbia messo le mani nelle scelte della magistratura. Minniti è stato il Ministro che ha sciolto per mafia il comune di Castelvetrano. Nella relazione dello scioglimento, si punta il dito su diversi amministratori locali  tranne quelli del suo stesso partito 

Minniti “raccomanda” il procuratore DE RAHO

Ecco le conversazioni della toga col segretario del Pd e con l’ex ministro dell’Interno: il sistema di potere del magistrato

Scorrendo le centinaia di chat del magistrato, indagato per una presunta corruzione, emergono nomi più o meno noti.

Se in un primo momento le conversazioni tra il pm di Unicost e due deputati del Pd, Luca Lotti e Cosimo Ferri, avevano scosso dalle fondamenta il Csm, ora, sottolinea L’Espresso, i nuovi messaggi potrebbero travolgere in pieno esponenti della magistratura e far imbarazzare noti esponenti politici. Certo, per il momento nessuno è indagato ad eccezione di Palamara. Ma le relazioni, gli scambi, le richieste e, talvolta, pure gli incontri, disegnano la degenerazione “sviluppatasi nella magistratura negli ultimi dieci anni

Palamara con i dem ha un rapporto speciale. 

La scorta e Marco Minniti

Nelle chat di Palamara compare anche Marco Minniti. Tra il luglio 2017 e il novembre 2018, l’allora membro del Csm e il ministro dell’Interno Dem si sentono più di una volta. Lo fanno, ad esempio, in vista di importanti nomine nella magistratura. Discutono del nuovo procuratore di Napoli. Dalle conversazioni, scrive ancora L’Espresso, Minniti sembra imbastire strategie assieme a Palamara.

Dulcis in fundo, nell’aprile 2018, Palamara si rivolge ancora a Minniti lamentandosi di un fatto ben preciso: “Buongiorno Marco ci tenevo ad informarti che da questa mattina mi è stato sospeso il servizio di protezione non essendo stata concessa al momento ulteriore proroga”. Risposta: “Ok Adesso vedo”. Alla fine, conclude L’Espresso, Palamara non sarebbe riuscito a riottenere la scorta.

Minniti e l’antimafia in salsa PD

Discutibili, oggi, appaiono pure le chat tra Palamara e Marco Minniti. Tra luglio 2017 e novembre 2018, Luca Palamara, membro del Csm, e Marco Minniti, allora influente ministro dell’Interno, si sentono infatti più volte. Lo fanno in occasione delle nomine importanti della magistratura. In particolare, discutono durante le elezioni al Csm del nuovo procuratore di Napoli.

cafiero de raho foto di baccoCAFIERO DE RAHO 

A luglio del 2017 c’è una sfida a due, tra Giovanni Melillo e Federico Cafiero De Raho. La spunterà il primo, che dal ministero della Giustizia (Melillo era stato capo di gabinetto di Andrea Orlando) tornerà in trincea contro la camorra. De Raho invece, all’epoca procuratore capo di Reggio Calabria, forte dell’esperienza sullo Stretto durante la quale ha fatto emergere i tentacoli della masso’ndrangheta, finirà qualche mese dopo alla procura nazionale antimafia.

ORLANDO MINNITIORLANDO MINNITI

Minniti, da politico e rappresentante dell’esecutivo, dovrebbe stare lontano dalle nomine giudiziarie come Superman dalla Kryptonite. Invece nelle conversazioni sul cellulare sembra imbastire precise strategie con Palamara, pm e capocorrente di Unicost. Che, se ha in chiara antipatia Salvini, con il suo predecessore sembra andare d’amore e d’accordo.

Palamara: «Situazione su Cafiero ancora in evoluzione ma faticosissima spero trovare ultima mediazione a dopo»

Minniti: «Perfetto. Grazie»

Palamara: «Fallito anche ultimo tentativo. Oramai si vota a breve»

Minniti: «Ok. Grazie»

Palamara: «Melillo 14. Cafiero 9. Votato ora»

LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIALUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA

Minniti: «Perfetto. Cerchiamo adesso di salvare il soldato de Raho. Il risultato in qualche modo lo consente».

Palamara: «Sì il mio intervento in plenum è stato in questo senso»

Minniti: «Perfetto. Lavoriamoci»

Non sappiamo come abbiano “lavorato” i due, ma è certo che il 7 novembre 2017 , alla vigilia della nomina di De Raho alla procura nazionale antimafia, Minniti e Palamara si riscrivono.

Palamara: «Domani Cafiero andrà all’unanimità. Un caro saluto»

Minniti: «Eccellente. Un forte abbraccio»

Le chat con Nicola Zingaretti

Oltre ai giudici, nelle chat di Palamara sono apparsi anche nomi di esponenti del mondo politico. Matteo Salvini va “attaccato anche se ha ragione”: ma questa è solo la punta dell’iceberg. Già, perché L’Espresso ha notato come le conversazioni del pm sembrino legate per lo più a esponenti del Partito democratico.

Basti pensare che nel marzo 2018 Nicola Zingaretti, attuale segretario Pd, dopo la vittoria alle Regionali riceve un sms di congratulazioni da Palamara: “Grande Nicola grande vittoria!! Ripartiamo da qui tutti insieme!”. Zingaretti ringrazia con tre punti esclamativi: “Grazie!!!”. Non è finita qui, perché il 23 maggio 2019, prima delle Europee, Palamara scrive che “noi ti vogliamo molto occupato”. Questa è la risposta a un’affermazione fatta da Zingaretti sul possibile esito di quelle elezioni: “Se perdo – disse il segretario Dem – avrò molto tempo libero”.

Le chat tra i due sono state depositate dai giudici umbri e consegnate agli avvocati difensori. Partono nel marzo 2019 e proseguono fino al 29 maggio del medesimo anno. Lo stesso giorno in cui viene data la notizia delle indagini di Perugia sui rapporti tra Palamara e Fabrizio Centofanti.

In quei mesi il pm e il politico si incontrano più volte, tra caffé, cene e appuntamenti in vari bari romani. Non conosciamo tuttavia i temi delle loro discussioni. Sempre secondo quanto scritto da L’Espresso, nell’ottobre 2018 Zingaretti avrebbe inoltre organizzato un incontro tra Palamara e il commissario straordinario Nicola Tasco, capo di un Istituto regionale di studi giuridici controllato dalla Regione Lazio. A questo proposito c’è chi ipotizza che Zingaretti, indagato nel luglio 2018 dalla Procura di Roma assieme a Centofanti per un presunto finanziamento illecito, volesse ingraziarsi un pm della procura romana.