Depistagio strage Borsellino: i PM di Messina chiedono l’archiviazione per i loro colleghi, Palma e Petralia. Il mistero continua

Le indagini sulla strage si sono “depistate ” da sole? E Scarantino, non è stato mai manipolato? Il mistero continua e la verità è sempre più lontana I Pm di Messina intendono archiviare la posizione dei loro colleghi coinvolti. Sulle stragi e i tanti misteri si abbassa sempre di più la credibilità della magistratura che, a distanza di 28 anni non è riuscita a fare chiarezza sulle tante trame oscure. Il depistaggio non ha, ad oggi, colpevoli. Ormai è chiaro che, dietro le stragi non c’erano solo mafiosi. Il buio sulla verità continua.I figli di Borsellino hanno sempre chiesto piena luce sulla vicenda. Ecco perchè rimane difficile credere al sistema giudiziario italiano.

Palma e Petralia collaboravano con il Procuratore Tinebra

Via d’Amelio, chiesta l’archiviazione per gli ex pm accusati del depistaggio del falso pentito ScarantinoVia d’Amelio, chiesta l’archiviazione per gli ex pm accusati del depistaggio del falso pentito Scarantino
La strage di via D’Amelio, il 19 luglio 1992
Anna Palma e Carmelo Petralia

Probabilmente non mancano le anomalie, ma al momento non ci sarebbero profili di rilevanza penale. Per questo motivo, la Procura di Messina ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio aperta a carico degli ex pm Carmelo Petralia ed Annamaria Palma.

Quindi, quello che è stato definito dalle sentenze come “uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria d’Italia” è destinato a rimanere ancora un mistero.

I due magistrati facevano parte del pool che coordinò l’inchiesta sull’attentato costato la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della scorta. A entrambi si contestava il reato di concorso in calunnia aggravato dall’avere favorito Cosa nostra. Si occuparono infatti della gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino.

Palma-Tinebra-Petralia
Palma-Tinebra-Petralia

Attualmente, restano sotto processo, ma a a Caltanissetta, tre poliziotti: il funzionario Mario Bo (ex capo del gruppo d’indagine Falcone Borsellino), e gli ispettori in pensione Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Anche loro imputati per calunnia aggravata.

Fonte :Repubblica