Calenda: Zingaretti incontrava Palamara, capite perché non riforma le intercettazioni?. Il leader di Azione commenta al Riformista i mali della giustizia emersi dall’inchiesta Csm

Calenda: Zingaretti incontrava Palamara, capite perché non riforma le intercettazioni?. Il leader di Azione commenta al Riformista i mali della giustizia emersi dall’inchiesta Csm

Ormai è chiaro che, tra il Pd e Palamara ex presidente dell’associazione Magistrati , è esistito un intenso scambio di informazioni e di relazioni. A cosa lavoravano? Solo i Pm che indagano lo possono dire .Lo diranno?

Regione Lazio – Tra Zingaretti e Palamara chat, incontri, cene, caffè e una nomina a capo ufficio stampa, da 120 euro all’ora

Un grande amico di Palamara è senza dubbio il Segretario del Partito Democratico e Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, se è vero che emergono, oltre ad una lunga serie di chat, anche cene, appuntamenti, caffè. Luoghi preferiti sono i bar dell’Auditorium o di Montemartini.

Dice così in un’intervista a Il Riformista Carlo Calenda, bollando le intercettazioni come “una vergogna da Ddr, da Stasi“, la polizia segreta della Germania dell’Est. Ma quella delle intercettazioni è una prassi che per il leader di Azione è stata “purtroppo avallata dal Pd e dai Cinque Stelle che hanno perso ogni componente realmente garantista” e “sono esposti nei confronti della magistratura“, con un riferimento agli incontri che Palamara “ha fatto con tutti, da Zingaretti in poi“. Qual è dunque la soluzione ai mali della giustizia? Secondo Calenda bisogna “vietare ai magistrati in aspettativa di fare politica”, “come Emiliano, per esempio“, e “prevedere la rigida separazione tra le due carriere e anche due organismi di autogoverno, perché è evidente che il Csm è governato dai Pm”, al punto che l’indipendenza della magistratura “è puramente teorica” conclude Calenda non prima di aver sottolineato che “oggi archiviano i procedimenti a suon di scatoloni”.