RICERCA, FIORAMONTI: Stop fuga di cervelli per il personale degli EPR

“Stop alla fuga di cervelli per il personale il personale degli Enti Pubblici di Ricerca.Per tale motivo ho presentato un emendamento al DL rilancio che consente di incrementare liberamente il fondo destinato alla contrattazione, il cosiddetto “salario accessorio”. Così dichiara l’On.Fioramonti (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“In un mercato del lavoro come quello della ricerca, transnazionale per natura, sempre più dinamico e in crescita – continua Fioramonti- , è necessario che ci sia un allineamento delle retribuzioni del personale con la media europea. Nel nostro Paese, invece, purtroppo il percorso professionale dei ricercatori risulta limitato: il problema non è solo la scarsità delle risorse a disposizione, ma anche l’abuso normativo, che in questi anni ha generato confusione e irrigidito sempre di più il sistema – di fatto impedendo di applicare pienamente il contratto nazionale”.

“Ciò ha comportato il blocco delle carriere di ricercatori e tecnologi per oltre un decennio, un forte rallentamento per quelle di tecnici e amministrativi e un’importante compressione e ingabbiamento della quota accessoria del salario, fino a raggiungere il paradosso per cui gli enti di ricerca che, con proprie risorse, erano in condizione di assumere nuovo personale, non potevano farlo a causa del “divieto” di far crescere il valore assoluto del fondo accessorio”.

“Tutto ciò ha contribuito a generare il triste fenomeno della “fuga di cervelli”, con tutte le conseguenze che ne derivano”.

“Non possiamo più accettarlo. Questo emendamento rappresenta un’inversione di tendenza, perseguendo l’obiettivo di trattenere i nostri ricercatori e di attrarre talenti dall’estero, posizionando l’Italia tra i competitor più appetibili. Non mi stancherò mai di dirlo: abbiamo bisogno di accrescere l’attrattività delle nostre istituzioni, di investire adeguatamente in ricerca e sviluppo, affinché la ripartenza avvenga all’insegna dell’innovazione”- conclude infine l’ex Ministro.