OMAGGIO ALLA MEMORIA DI UN UOMO VERO: MAURO MELLINI – di Salvatore Petrotto

Nell’esprimere le mie più sentite condoglianze per la scomparsa dell’Ultimo Combattente Autentico per la Libertà e la Giustizia Vera e Giusta, non posso dimenticare quanto l’Avvocato Mauro Mellini mi sia stato a fianco per lunghi anni, spiegando all’Italia intera le insane strategie per l’occupazione del potere, di ogni potere, dei cosiddetti ‘professionisti dell’antimafia’ di Sciasciana memoria. Ci riferiamo alle vicende recentemente affrontate anche dalla Commissione Regionale Antimafia, presieduta da Claudio Fava. Ingiusti scioglimenti dei Comuni, per favorire le lobby dei rifiuti e del petrolio ed altri poteri più o meno occulti. Ci riferiamo alle ingiuste confische ed illegali gestioni di beni per delle, spesso inventate, infiltrazioni mafiose. Ci riferiamo anche ai falsi ‘paladini dell’antimafia’, alle loro imposture ed al loro ‘sistema’. Non è un caso che l’avvocato Mellini mi ha sostenuto, con i suoi incoraggiamenti, con la sua prefazione, ed una sua prolusione pubblica, relativa al mio libro di memorie, tra cronaca e storia della Sicilia dal titolo ‘Il Sistema Montante’, dedicato, e non solo, ad uno dei principali impostori nella lotta alla mafia, Antonello Montante. Quel Montante, oggi condannato a 14 anni di reclusione, che ha contribuito a fare sciogliere, per delle inesistenti infiltrazioni mafiose, il mio Comune, Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia. E proprio assieme a Sciascia, Mellini, aveva condotto delle strenue battaglie per il caso Tortora ed anche successivamente, per difendere quegli ideali di giustizia, quelli veri che, dentro le aule di Tribunale, ieri come oggi, diventano assai spesso carne di porcoMauro Mellini era l’unico che riusciva a capirmi sino in fondo quando gli raccontavo, documenti alla mano, di cosa era successo in Sicilia, con ‘i professionisti dell’antimafia’ di Confindustria Sicilia’. E gli parlavo e gli scrivevo, quando era pericoloso parlare e scrivere, del leader della famigerata lobby di Sicindustria, Antonello Montante sostenuto, tra gli altri, da quello che il nostro compianto e amato Mellini definiva ‘il partito dei magistrati’, che è anche il titolo di un suo libro pubblicato dall’editore di Barrafranca, Salvo Bonfirraro. Non è un caso che lo stesso editore, Bonfirraro, ha infatti curato la pubblicazione del mio libro, su suggerimento proprio di Mauro Mellini. Non da ora, ma dagli inizi degli anni Novanta, anche quando iniziai a ricoprire la carica di sindaco di Racalmuto, sino al 2011, per 13 anni, con Mellini ci siamo sentiti ed incontrati diverse volte, sia a Roma, sia quando veniva nell’Agrigentino.

Discutere con lui era come attingere ad un pozzo di conoscenze senza fondo. La sua cultura enciclopedica svariava dalla politica al diritto, dalla storia alla filosofia, alla letteratura. Sono innumerevoli ed assai piacevoli ed originali gli  aneddoti ed i racconti che amava sciorinare. Era un piacere conversare con l’ultimo grande gentiluomo della politica, del mondo forense e della cultura italiana; un fine intellettuale, senza tessere ed appartenenze. I suoi ragionamenti erano ossigeno allo stato puro. Il suo vitale senso di libertà lo induceva, quotidianamente, ad andare contro corrente. Così come il suo amico Sciascia amava contraddire gli assertori del pensiero unico, gli asceti del moralismo a buon mercato. Io ho avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerli e frequentarli entrambi e, vi giuro, è stato grazie ai loro insegnamenti di vita se sono riuscito a sfuggire all’insensatezza di certi truci pensieri, illiberali e liberticidi. Sono riuscito così a trovare la bussola e ad orientarmi, anche quando ero perseguitato perché ritenuto anch’io, nel mio piccolo, un eretico che cercava qualche verità di troppo.

Grazie a Mauro Mellini