Archiviazione del caso Antoci: De Lucia, chi era costui? Batman (il colonnello di Montante D’Agata) forse ce lo spiega…

 

Gli attacchi a Claudio Fava ed all’Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana, sono stati sferrati da alcuni ‘chierichetti’ della Commissione Nazionale Antimafia, e non solo, guarda caso, non appena si sono occupati di: ‘Il Sistema Montante‘, del depistaggio sulla strage di via D’Amelio, del caso Antoci, del giornalista Paolo Borrometi, dell’illegale gestione del ciclo dei rifiuti e dell’illegale gestione dei beni confiscati.
Chissà perché!
Noi avanziamo qualche ipotesi, ammesso che è ancora lecito esprimere le nostre opinioni e che ancora esistono in Italia la libertà di parola e lo Stato di Diritto.

È Batman, alias il colonnello Giuseppe D’Agata, sotto processo a Caltanissetta perché pienamente coinvolto nel ‘Sistema Montante‘, a darci una chiave di lettura riguardo alla seconda archiviazione del caso Antoci. Negli appunti sequestrati a D’Agata, dalla Procura di Caltanissetta, si legge di una presunta soffiata relativa alle indagini che lo riguardavano, da parte di un certo De Lucia. Non sappiamo se si tratta dello stesso De Lucia che, da Procuratore della Repubblica di Messina, proprio ieri, ha chiesto ed ottenuto, per la seconda volta, l’archiviazione  del  procedimento relativo all’attentato  a Giuseppe Antoci.
E poi, non è che a condizionare alcuni zimbelli che disonorano il Parlamento Nazionale, c’è sempre qualche apparato deviato dello Stato? Probabilmente più di qualcuno è ancora legato al ‘Sistema Montante‘.  Ecco perché con noshalance e con una certa arroganza, tipica di certi poteri, si è deciso di non decidere nulla sul caso Antoci, tentando di rivoltare la frittata ‘antimafiosa’ e, soprattutto, trattando a pesci in faccia, tanto per usare un eufemismo, il Presidente della Commissione Regionale Antimafia. Senza tenere conto che il caso Antoci, in maniera del tutto affrettata è stato archiviato, per la seconda volta, senza svolgere alcuna attività d’indagine. Gli interessi in gioco, per niente leciti, di cui si è occupata l’Antimafia Siciliana, come potete ben capire, sono enormi. Ecco perché alcuni personaggi delle Istituzioni, davvero inquietanti, si sono messi all’opera per fermare, una dopo l’altra, tutte quante le attività di indagine; sia quelle giudiziarie che quelle parlamentari, nel tentativo di fare finire tutto quanto a coda di sorcio. Ricoprendo per giunta di fango chi aveva iniziato a spalare, proprio quel fango istituzionale che ricopre la Regione Siciliana, da tempo immemore.