Capaci: il carabiniere che voleva sciogliere il comune

<<…Il militare ha poi ricostruito il grande affare di un centro commerciale che doveva sorgere nella zona artigianale ‘ex Vianini’. Il comune si sarebbe dovuto occupare del cambio di destinazione dell’area, da trasformare in zona commerciale. La società era intestata ad Angela Pisciotta (vicepresidente di Ance Palermo) e da Massimo Michele Romano, arrestato nel maggio 2018 assieme al paladino dell’Antimafia, Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia poi condannato a 14 anni. Le indagini dei carabinieri avevano accertato “il coinvolgimento, a vario titolo, di taluni consiglieri comunali già appartenenti all’Arma”, evidenziando il ruolo dell’avvocato Francesco Agnello, già coinvolto nel cosiddetto ‘Sistema Sesto/San Giovanni’ in cui l’imputato principale era Filippo Penati, poi assolto e in parte prescritto. L’indagine sul centro commerciale però venne “inaspettatamente e tempestivamente archiviata dal gip di Palermo il 6 giugno 2018, dopo solo un giorno dalla richiesta avanzata dal pubblico ministero il 5 giugno 2018 con peculiari motivazioni; pur facendo esplicito riferimento, nella richiesta di archiviazione, alla “presenza di opacità” nelle vicende amministrative investigate”.>>

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/23/capaci-il-carabiniere-che-voleva-sciogliere-il-comune-in-mano-a-sistema-politico-mafioso-me-lhanno-fatta-pagare-per-le-mie-indagini/5877954/