UNIONE DEI SICILIANI – SICILIA NAZIONE DENUNCIA LE SCELTE DEL PRESIDENTE CONTE SUL LOCKDOWN. NOTIFICA DI UN ATTO STRAGIUDIZIALE E CLASS ACTION.

Sicilia: un mese di lockdown più del necessario. Chi paga i danni?

UNIONE DEI SICILIANI – SICILIA NAZIONE DENUNCIA LE SCELTE DEL PRESIDENTE CONTE SUL LOCKDOWN.

NOTIFICA DI UN ATTO STRAGIUDIZIALE E CLASS ACTION.

Non abbiamo messo in discussione il lockdown e lo abbiamo rispettato rigorosamente, ritenendolo peraltro, con tempi e modi regolati dalla diversa diffusione del virus nei territori, una misura corretta e necessaria. Consideriamo peraltro pericolosissimo negare la gravità della pandemia in Italia e nel mondo.

Contestiamo però al Presidente Conte tre cose che riteniamo abbiano gravemente danneggiato la Sicilia e sulle quali basiamo la nostra denuncia e la successiva Class Action: 1) il 7 marzo il Comitato Tecnico Scientifico consigliava di chiudere la sola Lombardia e alcune province del Veneto, dell’Emilia, del Piemonte e delle Marche e di adottare per il resto d’Italia misure alternative rigorose ma non il blocco totale delle attività economiche. Il 9 il Presidente Conte, continuando sempre a dire che si muoveva sull’onda dei pareri del CTS (e nascondendone però il verbale) ha bloccato le attività economiche dell’intera Italia (peraltro non fermando alcune grandi industrie del Nord). Le attività economiche del Sud potevano rimanere attive almeno altre due settimane. 2) Il Presidente Conte ha immediatamente secretato quel verbale del CTS nascondendolo quindi ai cittadini e persino ai Presidenti delle Regioni e non ha mai spiegato su cosa si basasse la sua decisione di chiudere tutto il Paese e non solo alcune parti, visto che questa su discostava totalmente dal parere degli scienziati. Il verbale è diventato pubblico solo a seguito di ricorso vinto al TAR dall’autorevolissima Fondazione Einaudi. 3) La ripartenza delle attività economiche è stata decisa per il 18 maggio sull’intero territorio nazionale su pressione dei governatori, dei sindaci e degli imprenditori del Nord, quando tutti sapevano che al Sud era possibile aprire almeno due settimane prima.

Nel post troverete tutti i dati, ma facciamo al Presidente Conte una domanda aggiuntiva. Il 4 maggio, ossia due settimane prima della ripartenza, in Sicilia vi erano 15 nuovi casi. A metà agosto il dato si aggirava sui 35 casi giornalieri. Perché il 4 maggio le attività economiche della Sicilia dovevano restare ferme e invece adesso il problema non si pone? La verità è che Conte ha agito senza alcuna logica e che le sue scelte, condizionate a nostro parere dalle lobbies del Nord, hanno danneggiato pesantemente il Sud e la Sicilia.