Agrigento e i barbari. Era un’isola felice…

Un’isola felice, prima città d’Italia (raramente seconda) per ricchezza e qualità di vita. Agrigento, ricordata dall’antico poeta greco Pindaro nei suoi versi come quella che definì la più bella città dei mortali (Te invoco, città di Persèfone, città la più bella fra quante albergo son d’uomini) distrutta in pochi giorni da un’invasione barbarica senza precedenti che nei futuri secoli la porteranno a essere ricordata come anticamera della Burella.

acquaAgrigento, odor di gelsomino e zagara, le sue vie linde, con i prospetti bianchi delle case, mentre ovunque ascolti soave musica e dolci melodie. Dai rubinetti delle abitazioni, acqua di rose e lavanda. Ovunque, per le strade cittadine, zampillano fontanelle di dolci e fresche acque. Nel centro, lungo la via Atenea, strada principale, tre fontane offrono gratuitamente alla movida fiumi di Krug Private Cuvée.

Lo spettacolo dei balconi infiorati fa da cornice alle viuzze del centro storico, alle scale mobili (rigorosamente in pietra lavica nel rispetto del contesto urbano) alla bellezza delle scintillanti vetrine dei negozi, accogliendo le decine di migliaia di turisti, autentica ricchezza di questa città che fin dai tempi dell’antica Akragas ha fatto del senso d’ospitalità un modo di essere dell’animo dei suoi abitanti.

Agrigento, un’isola felice. La valle dei templi, i mandorli, gli olivi secolari, il mare. Scala dei Turchi, comune di Realmonte, provincia di Agrigento, a un tiro di schioppo dai templi dorici. Una bianca lingua di marna che penetra nell’azzurro del mare. Basta poco a distruggere per secoli l’immagine di una città.

statua camilleriUna bionda valchiria che cavalca la statua dello scrittore Andrea Camilleri, posta nel salotto cittadino (via Atenea) facendosi immortalare in una posa irrispettosa del comune senso del pudore agrigentino e del ricordo dell’autore del Commissario Montalbano.

Uno scandalo che ha portato persino il sindaco Firetto a dichiarare alla stampa che la ragazza in questione dovrebbe chiedere scusa. Questa la prima notizia balzata agli “onori” della cronaca, anche nazionale, che ha incrinato l’immagine della più bella città dei mortali. Notizia rilanciata dalla stampa locale e dai social, commentata da quanti temendo episodi di emulazione, non hanno lesinato insulti di ogni genere alla ragazza, non valutando però, che proprio il rilanciare una “notizia non notizia”, può dar la stura a nuovi episodi del genere.

Riguardo il mancato rispetto per lo scrittore, mentre molti che in vita lo hanno frequentato sostengono che non gli sarebbe affatto dispiaciuto portar in groppa la giovane donna, qualcuno, facendo riferimento agli insulti profferiti alla stessa in merito alla posa, ricorda ancora un’intervista nel corso della quale Camilleri parlava con nostalgia dei suoi anni di beata gioventù e della frequentazione e degli odori di case che proprio di clausura non erano.

Ma tant’è, Camilleri non può più lamentarsene e neppure compiacersene… Resta il fatto che un gesto, poco rispettoso e che avrebbe forse potuto causare danni, si è trasformato in un orrendo crimine da punire. Chiameranno l’Fbi perché venga individuata e punita la bionda valchiria, o basterà che se ne interessi la catturandi, magari lasciando perdere di ricercare quel tal Matteo Messina Denaro, da 27 anni uccel di bosco?

hunzikerCome se non bastasse, a dare il colpo di grazia all’immagine di Agrigento, Michelle Hunziker che con la figlia Aurora Ramazzotti si è fatta fotografare alla Scala dei Turchi di Realmonte, che dallo scorso febbraio è sotto sequestro su disposizione della Procura di Agrigento.

La Hunziker si è giustificata dicendo che si trovavano fuori dalla zona protetta. Ma dinanzi cotanto crimine, come non avviare immediatamente un’indagine? La notizia, riportata anche questa dalla stampa nazionale, non può essere ignorata. La Capitaneria avvia verifiche. E se non bastasse la Capitaneria per stabilire con certezza l’avvenuta penetrazione nell’area sotto sequestro, si potrà pur sempre fare affidamento ai  Ris. Impronta dei piedi comparazioni fotografiche e altre prove, incastreranno la Hunziker, restituendo alla nostra terra l’onorabilità e il rispetto che merita.

Agrigento era un’isola felice, prima dell’arrivo della bionda valchiria e della  Hunziker.

Parafrasando il grande Totò Le Mokò, ma fatemi il piacere…

Gjm