Dal Camerun a Cassino: Tabe Simpson, primo africano eletto nell’organo di autogoverno di un’università

Dal Camerun a Cassino: Tabe Simpson, primo africano eletto nell’organo di autogoverno di un’università

Tabe Simpson è nato in Camerun. Il 29 ottobre è stato proclamato Consigliere di Amministrazione dell’Università statale di Cassino. E’ il primo studente africano a entrare nell’organo di autogoverno di un’università, come rappresentante di tutti gli studenti, senza distinzione di nazionalità. Un evento storico. Un grande segnale di speranza, di integrazione e di civiltà.

Tabe, quando sei arrivato in Italia?
Tre anni fa, come ricongiunzione familiare a mia sorella, che ha studiato Farmacia alla Sapienza di Roma. Ora lei si è trasferita in Inghilterra, dove suo marito, camerunense come noi, fa il medico, e sta completando gli studi, iniziati in Italia.

Perché hai deciso di lasciare il tuo Paese e di venire in Italia?
In Camerun non c’era la possibilità di continuare a studiare. Vivevo con mia madre. Mio padre non l’ho mai conosciuto. Ora a Cassino vivo da solo, ma non mi sento solo. La mia candidatura nasce nello stesso giorno del mio arrivo, quando ho incontrato gli studenti dell’Associazione Guardiani University. Loro, a partire dal Presidente, e mio amico, Gianvito Carlomusto, fanno dell’accoglienza e della solidarietà una bandiera. Per loro siamo tutti uguali, italiani e stranieri, bianchi e neri, cattolici, protestanti e mussulmani. E’ come se mi avessero adottato. Non mi hanno mai abbandonato, neppure per un minuto. Ora mi sento perfettamente inserito nell’Università e nella città. Mi piace il rap italiano, sono diventato un tifoso della Juventus e ho tante amiche i e tanti amici italiani.

Che cosa studi?
Economia e Commercio. Da grande, vorrei lavorare in un’agenzia immobiliare.

Il razzismo esiste?
Qualcuno, che non la pensa come i miei amici Guardiani, mi capita da incontrarlo, ma sono tanti quelli che mi fanno sentire a mio agio. E, poi, l’Università di Cassino aveva da tempo già imboccato quella che io credo sia la strada giusta, riconoscendo agli studenti stranieri l’elettorato attivo e passivo.

Ora che sei nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, quali iniziative intendi prendere?
Nella lista dei Guardiani con me c’erano una ventina di studenti provenienti non solo dall’Africa, ma da ogni parte del mondo: India, Pakistan, Uzbekistan a tanti altri Paesi. Lavorerò e darò il mio contributo come Consigliere, con il sostegno dei miei amici Guardiani, che sono diventati la mia famiglia, per far sì che l’Università di Cassino possa diventare meta di tanti altri studenti internazionali. Sarò il primo ad accogliere e aiutare chi arriva per farlo sentire parte d un’unica comunità, sia all’interno dell’Università, sia nel territorio e nella città. Lavorerò perché tanti altri possano avere la stessa opportunità che la vita mi ha regalato.

In concreto che pensi di fare.
Credo sia importante che in Africa, e non solo, tutti sappiano che l’Università di Cassino può essere una meta, dove iniziare a mettere in pratica i propri sogni. Ma voglio chiarirlo subito, però, ancora prima di cominciare. Non sarò il Consigliere di un continente o del resto del mondo. Sono stato eletto da tutti e per il diritto allo studio di tutti lavorerò. E vorrei tanto che da qui partisse un segnale e che l’Università di Cassino diventasse un modello replicabile ovunque. E che altri Tabe Simpson entrassero nei Consigli di amministrazione di tutte le Università. Non voglio rimanere un caso isolato, ma la prova vivente che l’integrazione non è un sogno, ma un obiettivo concreto e realizzabile.