Abbiamo già una vita digitale? Quale sarà l’immediato futuro con il 5G?
Abbiamo già una vita digitale? Quale sarà l’immediato futuro con il 5G?
di Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie
Digitali nel settore dei trasporti e della logistica
L’ambiente digitale è una sfida importante per tutti, non si può
rimanere indietro senza correre il rischio di rincorrere il futuro
con affanno. Vale per l’economia, per la politica, per ogni attività
sociale, per lo sport e anche per le religioni.
Né è consapevole la chiesa nelle parole del Papa Francesco che nella
enciclica Fratelli Tutti ci mette in guardia sui pericoli della
comunicazione su internet dove “ … i fanatismi che inducono a
distruggere gli altri hanno per protagonisti anche persone religiose,
non esclusi i cristiani, che «possono partecipare a reti di violenza
verbale mediante internet e i diversi ambiti o spazi di interscambio
digitale. …” ma aggiunge anche che “… internet può offrire
maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa
è una cosa buona, è un dono di Dio» .. “.
Se ci fermiamo un attimo a riflettere ci accorgeremo che per molti di
noi la vita è già digitale, permea la gran parte della nostra
giornata e che una parte del futuro è già presente.
Se digitiamo la parola “digitale” sul web scopriremmo innumerevoli
innovazioni che potrebbero già essere utilizzate nel futuro ..
già presente …
Fattorie Verticali. Grazie alla tecnologia è possibile coltivare
senza terra sfruttando spazi verticali. Ortaggi e piante possono
essere coltivati in serre idroponiche senza terra ricevendo la
luce e nutriti con i minerali necessari per la loro crescita.
E’ una tecnologia nata con la ricerca spaziale in grado di
sviluppare una produzione nelle aree urbane assicurando il
fabbisogno degli abitanti e occupando pochissimo spazio.
Ologrammi in 3D. È solo di qualche mese fa l’interazione in tempo
reale di Piero Angela In occasione della manifestazione “Il Tempo
delle Donne”: grazie all’ologramma 3D abilitato dal 5G di Vodafone,
Piero Angela da Roma ha interagito e partecipato alla
manifestazione milanese. Il 5G di Vodafone lo ha trasportato sul
palco di Milano mentre lui parlava in tempo reale da Roma. Come è
potuto accadere? Il tutto è stato reso possibile grazie alla
capacità della rete di ultima generazione, il 5G, che assicura
“simultaneità” e “bassa latenza”, concetti che saranno spiegati con
maggiore dettaglio più avanti. L’esperimento ha consentito al
conduttore e al divulgatore di interagire come se fossero entrambi
nello stesso posto, seduti uno accanto all’altro, grazie
all’altissima qualità audio e video e al trasferimento ultraveloce
dei flussi video tra Roma e Milano.
5G, Simultaneità e Bassa latenza
Lo abbiamo in parte anticipato prima: uno dei più importanti
vantaggi di questa nuova tecnologia
sta nel fatto che le future reti 5G potranno contare su di una quasi
illimitata larghezza di banda: i dati viaggeranno quindi ad
altissima velocità ma per applicazioni che necessitano della
“simultaneità” potrebbe non bastare ancora, occorre anche una
bassissima latenza.
Per latenza si intende il ritardo di comunicazione da un punto ad un
altro, il tempo che intercorre tra l’invio di un’informazione e la
sua risposta.
Per raggiungere la simultaneità, La distanza resta dunque un fattore
chiave: maggiore è la distanza, maggiore sarà il tempo di ritardo
nella comunicazione dei dati e solo una bassissima latenza potrà
consentire applicazioni fino a ieri impensabili, di diventare
realtà in pochissimo tempo.
Quali sono i campi di applicazione? Tantissimi.
Nell’ambito della chirurgia, ad esempio. Connessioni ultra-stabili e
simultaneità nella trasmissione dei dati renderebbe realtà un
intervento chirurgico a distanza anche in condizioni di emergenza:
in condizioni di estrema urgenza un chirurgo potrebbe intervenire
su di un paziente che si trova in una unità mobile di soccorso
opportunamente attrezzata, anche a notevole distanza.
In altri casi d’uso quali realtà aumentata o virtuale mobile o come
la guida autonoma che necessita di un processo decisionale in tempi
assolutamente reali, la latenza introdotta dalla comunicazione
potrebbe influire negativamente sulla customer esperience, ma non
solo: potrebbe influire anche sulla sicurezza.
Come si potrebbe assicurare allora simultaneità e bassissima
latenza? Per tutti casi d’uso di cui sopra, definiti “time
Sensitive”, l’Edge computing aiuta a ridurre le latenze: in
pratica il concetto è di portare la potenza di calcolo e i dati il
più vicino possibile alle origini dei dati stessi o al luogo di
consumo dei medesimi. La rivoluzione tecnologica può necessitare in
taluni casi d’uso di spostare il maggior numero possibile di
risorse ai margini della rete, vicino all’utente finale.
Edge Computing. ISHU VERMA
ISHU VERMA è un Edge computing Evangelist e lavora presso RED HAT.
Egli da evidenza di come esistano diversi casi d’uso riguardo
all’edge computing e differenti livelli di edge: ad esempio per i
service provider l’edge computing si può estendere lungo tutto il
percorso dal core all’ultimo miglio, mentre per le esigenze di
talune imprese potrebbe limitarsi ad una o più sedi.
Ciò che però caratterizza l’edge computing è la decentralizzazione
dei servizi cloud in modo che siano più vicini agli utenti finali o
alle fonti dei dati con l’obiettivo di aumentare l’efficienza
operativa, di ridurre i tempi di latenza e di offrire una
migliore qualità dei servizi offerti.
E’ una parziale controtendenza rispetto alla concentrazione dei
servizi cloud in grandi data center.
Le motivazioni che portano a prediligere l’edge computing, come
spiega ISHU VERMA, possono essere ricondotte a 4 macroaree:
sicurezza, larghezza di banda, latenza e resilienza.
I casi d’uso sono tutti quelli dove elaborando i dati più vicino
all’origine dei medesimi, si può ottenere una netta riduzione della
latenza , quando i tempi di risposta devono essere bassissimi, p.e.
guida automatica, interventi chirurgici a distanza … o anche
quando ragioni di sicurezza impongono di elaborare i dati in locale
e di far viaggiare solo i dati aggregati. Ci sono poi i casi dove
occorre assicurare la continuità del servizio: in questi casi l’edge
computing può offrire una maggiore resilienza.
Sempre ISHU VERMA tiene a precisare che le due opzioni di computing
centralizzato e edge computing non si escludono: il futuro sarà una
combinazione ibrida delle due opzioni in relazione ai casi d’uso.
Quando arriverà il 5G?
Ritornando al 5G, l’implementazione della rete è in fase di
sperimentale da parte dei vari operatori del settore e, come abbiamo
visto, offrirà altissime velocità di trasmissione rispetto al 4G,
gestirà un numero di connessioni molto superiore assicurando tempi di
risposta (latenza) molto più rapidi. Peraltro, considerato che
gran parte del lavoro sarà svolto nel 5G dalle antenne e non
dall’HW dello smartphone, si potrebbe avere anche un notevole
risparmio energetico con conseguente maggiore durata delle
batterie. Tra i vantaggi ci saranno anche gli innumerevoli nuovi
servizi che si potranno offrire: nei precedenti paragrafi sono stati
elencati solo alcuni esempi.
Svantaggi e rischi? Come spesso accade quando si introduce una
innovazione tecnologica di tale portata si creano differenti
schieramenti ed è molto difficile argomentare su questo punto: ogni
valutazione spetterà a chi dovrà estendere la sperimentazione per
portarla verso un utilizzo su tutto il territorio.
L’introduzione dell’innovazione porta inevitabilmente al confronto:
chi non ricorda il durissimo dibattito ai tempi del passaggio dalla
televisione in bianco e nero al colore sui potenziali danni alla
salute che avrebbe portato quest’ultima?