Mario Campanella (PdF-Cuneo): “Non servono le parole di un giorno, ma gesti quotidiani per tutelare la femminilità”. 

8 marzo, FESTA DELLA DONNA: una giornata dedicata a riflettere sui diritti ancora negati a troppe donne, anche nel mondo occidentale. Una giornata che è stata per molti aspetti banalizzata dalla necessità di trasformarla in occasione commerciale, mentre il suo significato è molto più profondo. Ogni essere umano deve essere grato alle donne per quanto hanno da sempre rappresentato per lo sviluppo di ogni società. La prima parola che diciamo da bambini è per chiamare la donna che ci ha dato la vita. È triste dover constatare che ancora oggi si debba riflettere sui diritti negati a molte donne, ma a mio avviso ciò che dovremmo regalare loro oggi è il diritto di essere pienamente se stesse in ogni ambito del loro agire: il diritto di vivere in pienezza la loro femminilità, valorizzandone le peculiarità senza costringerle ad un’omologazione con l’uomo che non rende pienamente ragione della straordinaria bellezza dell’essere donna. Se amiamo veramente le donne non possiamo fermarci alle mimose ed ai Baci Perugina, ma creare le condizioni perché ogni donna possa realizzare in pienezza ciò che ogni giorno desidera. Dalla possibilità di essere madre alla realizzazione professionale, dalle pari opportunità nella vita sociale e politica alla giusta retribuzione lavorativa, senza mai dimenticare la tutela della loro femminilità da ogni violenza ed abuso.
Mario Campanella