Nuovo Dpcm, modifiche entro la settimana: lockdown nei weekend e più restrizioni in zona gialla: cosa cambia

Il governo sta valutando le considerazioni che sono arrivate ieri dal Comitato tecnico scientifico ma una decisione su nuove chiusure, che non è al momento sul tavolo, dovrebbe comunque essere adottata a breve perchè le nuove restrizioni dovrebbero essere in vigore già nel prossimo week end, così come richiesto dal Comitato tecnico scientifico.

Zona rossa automatica e nei week end

In giornata il Cts, che si è riunito questa mattina per più di tre ore, ha suggerito un zona rossa automatica appena si supera la soglia dei 250 casi su 100 mila abitanti in 7 giorni. Il passaggio in zona rossa, che prevederebbe scuole chiuse ma anche ristoranti, bar e negozi, deve essere quindi automatico e non a discrezione del governatore come prevede ora il dpcm. Gli esperti hanno escluso un lockdown nazionale.

Zona gialla

Il Cts chiede maggiori restrizioni anche nelle zone gialle per evitare il diffondersi del virus. Dovrebbero essere maggiormente limitati gli spostamenti.

Coprifuoco

Al vaglio ci sarebbe anche l’idea di un coprifuoco anticipato alle 20 ma c’è anche chi, alcuni giorni fa, ipotizzava anche alle 19.

Cinema e teatri

Al momento sembra allontanarsi la possibilità di riaprire cinema e teatri il 27 marzo, come era stato invece stabilito dal Dpcm in vigore, anche alla luce della proposta della zona rossa nei week end. I tecnici del ministero guidato da Dario Franceschini sono però al lavoro per proporre la stessa regola già applicata a musei e mostre: consentire l’ingresso del pubblico in sala dal lunedì al venerdì.

Palestre e piscine

Rimarranno ancora chiuse in tutte le zone ad eccezione dalla bianca che, al momento, è in vigore solo in Sardegna.

Il Cts: “Portare l’Rt sotto l’1”

Nel verbale trasmesso al governo dopo la riunione di ieri mattina gli scienziati sottolineano “il peggioramento della curva epidemiologica e una rapida diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità”. Per questo evidenziano la necessità di rafforzare le misure della fascia gialla — che “servono a contenere ma non a mitigare la circolazione del virus” — in modo da riportare l’Rt nazionale sotto la soglia dell’1.

 

gds