ANGELO CASÁ E L’EMERGENZA RIFIUTI A FAVARA. LA SINDACA ALBA DA’ LA COLPA AL 60% DEI CITTADINI CHE NON PAGANO LA TARI

ANNA ALBA, GIOVANE SINDACA DEI 5 STELLE, DICE CHE SE FAVARA È SPORCHISSIMA È COLPA DEI CITTADINI CHE NON PAGANO LA TARI. ECCO LA SPIEGAZIONE DI ANGELO CASA’: IL 60% DELLE BOLLETTE VENGONO RECAPITATE AI DEFUNTI, AGLI EMIGRATI, AI PENSIONATI AL MINIMO ED AI NULLATENENTI!

“Ho sentito alcuni amministratori dei paesi confinanti con Favara che mi dicono che la raccolta dei rifiuti nei loro comuni funziona perfettamemte tanto che a terra non si vede nemmeno una cicca. Favara è sommersa dai rifiuti e la colpa è certamente di AnnaAlbaOnestàOnestà che rappresenta la più grande catastrofe amministrativa di tutti i tempi della storia locale. Si difende sostenendo che la colpa è del cittadino perché Il 60% della popolazione non paga la tari. AnnaAlbaOnestàOnestà la smetta di inviare bollette a casaccio. Ecco come si arriva al 60% di evasione: il 10% delle bollette le invia ai defunti; il 15% agli emigrati; il 15% ai favaresi del centro storico dove non c’è anima viva essendo molti quartieri inaccessibili per timore di crolli; il 10% a chi ha già pagato. Poi ci sono le bollette, circa il 20%, inviate ad anziani con una pensione di fame che non basta nemmeno per la loro sopravvivenza e ai disoccupati che non ce la fanno a pagare”.

Non è che forse c’e dell’altro?

Ci riferiamo a qualche anno fa, quando scoppiò lo scandalo relativo all’assunzione del fratello della sindaca Alba, da parte della società ISEDA che è l’azienda capofila che si occupa della gestione dei rifiuti a Favara.

Non sappiamo se ciò è giusto o se c’è un conflitto di interessi in atto, visto che tale assunzione è stata fatta non appena la grillina Alba è stata eletta.

Di sicuro ci dovrebbe essere, da parte della prima cittadina, un certo imbarazzo, visto che Lei ha il compito di sorvegliare sui servizi, o per meglio dire sui disservizi, garantiti dalla società che ha gratificato suo fratello.

Ad ogni buon conto sull’argomento ci permettiamo, prima di stendere un velo pietoso, di riportare quanto scrivevano, nel 2018, i giornali locali e nazionali, sull’affaire ‘munnizza’, che ha coinvolto in pieno la famiglia Alba. Per l’occasione riproduciamo, integralmente, un servizio pubblicato da Agrigento notizie, a firma di Gioacchino Schicchi.

Hanno assunto il fratello del sindaco all’Iseda”, dal mormorio all’urlo sguaiato: scoppia il polverone
Anna Alba: “E’ una società privata, può assumere chi vuole. Nessuno ha chiesto loro niente, noi rimaniamo ben distanti da queste logiche. E non credo sussistano questioni di conflitto d’interesse”

Gioacchino Schicchi

6 dicembre 2018
Tutto comincia come tante storie hanno inizio in Sicilia. Da un mormorio. Insistente, ripetuto, che dopo un po’ si fa urlo sguaiato ma rimane, misteriosamente, lontano da ogni ribalta pubblica. Nessuno, insomma, ha voglia di metterci “la faccia”, come si usa dire.

Eppure il fatto è tanto vero che gli stessi interessati, pur con distinguo, lo ammettono.

Un passo indietro.

Circa un mese fa alla casella di posta elettronica arriva una mail. Il mittente ha un nome e cognome che però rimandano ad un profilo Facebook che ha tutta l’impressione di non essere autentico e si dichiara “indignato”.

“Sono un cittadino che due anni fa ha creduto tantissimo in questa amministrazione a 5 stelle e nella sua sindaca Anna Alba. In questi anni ben poco è stato fatto di quanto promesso, ma nonostante la scarsa produttività di questa amministrazione, almeno si pensava fossero onesti come sempre si proclama la prima cittadina. Invece proprio lei che tanto ama usare le parole: trasparenza e onestà, ha tradito migliaia di cittadini che l’hanno votata, pensando bene di far assumere il fratello”.

Oggetto del “peccato” è Giuseppe Alba, classe ‘75, fratello appunto del primo cittadino di Favara, che, denunciava il “favarese indignato” è stato assunto alla ditta Iseda “in barba a tutte le leggi sul conflitto di interessi e alla decenza morale” – sentenziava – .

Una mail che, precisiamo subito, crediamo proprio non sia arrivata solo a noi, ma dovrebbe essere stata inviata anche a nomi autorevoli del Movimento 5 Stelle agrigentino.

Avviamo le verifiche ma l’ “indignato” non ci da nemmeno il tempo: ci invia sempre via email uno screenshot della posizione Inps di Alba, che risulta dipendente Iseda da inizio ottobre scorso ma non è inserito negli elenchi dei lavoratori del cantiere di Favara (che proprio un parlamentare 5 Stelle aveva richiesto, su base provinciale, non molte settimane fa), segno che l’uomo non lavora lì come netturbino (e del resto le assunzioni sono bloccate ormai da anni, tranne specifiche eccezioni) ma questo non significa che non faccia questo di lavoro. Perchè? Da quanto ci risulta si tratta di uno degli operatori “a disposizione” che le ditte usano per sostituire i lavoratori “titolari” in caso di assenza per malattia o congedo. Quindi, non ha a che fare con Favara, in linea teorica, a meno che non venga assegnato al suo paese natio in caso di necessità.

Per “l’indignato” lo scandalo però resta, e per i 5 Stelle rimane la “pruderie” di una vicenda che tutti conoscono e di cui nessuno parla.

Eppure è la stessa Alba, da noi incontrata durante la visita del ministro Toninelli ad Agrigento a non tirarsi indietro rispetto alle domande.

“Iseda è una società privata, può assumere chi vuole – ha dichiarato – ma nessuno ha chiesto loro di fare assunzioni, né tantomeno mi è stato chiesto chi assumere. Noi rimaniamo ben distanti da queste logiche. Se la segnalazione, come mi dice, arriva da un profilo falso, già questo ne denota l’origine, anche se ad oggi nessuno prima d’ora mi aveva chiesto conto di questa vicenda. Non credo sussistano questioni di conflitto d’interesse, anche perché l’appalto non viene aggiudicato dal Comune ma da un ente esterno che è la Srr. Siamo sereni”.