L’incognita ponte sullo Stretto

Conferenza congiunta tra i presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria sul ponte lungo lo Stretto di Messina. Il gruppo Salini: “Pronti a costruire già da domani”.

Incombe ancora, e lo da è da anni ma mai come adesso a fronte verosimilmente dell’occasione dei fondi del “Recovery Plan”, la questione del sì o no al ponte o al tunnel lungo lo stretto di Messina, osannato da tanti come parte del “corridoio europeo”, la conclusione dell’asse “Berlino – Palermo”. Tuttavia si tratta ancora di un’incognita. E il presidente della Regione, Nello Musumeci, intervenendo a Catania in conferenza insieme al presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha rilanciato l’argomento così: “Dopo numerosi anni sono più le domande che le risposte, e del famoso ponte sullo Stretto neanche l’ombra. Rivolgiamo l’ennesimo appello al nuovo governo nazionale. Il governo Draghi è un governo di emergenza per le situazioni di emergenza. E Calabria e Sicilia rivendicano il diritto di sapere cosa si vuole fare del ponte sullo Stretto. Basta con i rinvii. Ci dicano se le due Regioni, Sicilia e Calabria, sono ancora continente Europeo. Non ci offendiamo. Ma il governo Draghi ci dica che vuole fare del Mezzogiorno, del bacino Afro-Asiatico, e se dobbiamo essere soltanto un contenitore per consumare prodotti che vengono dal Nord. Abbiamo la necessità di cogliere la presenza importante dell’imprenditoria nazionale e internazionale per rilanciare la costruzione del ponte. Siamo stanchi di essere considerati colonia. Vogliamo essere protagonisti del nostro futuro” – ha concluso Musumeci. E quale è la “presenza importante dell’imprenditoria nazionale e internazionale” a cui si è riferito Musumeci? La risposta è l’amministratore delegato del colosso delle costruzioni Webuild, ex Salini Impregilo, Pietro Salini, che, intervenendo alla conferenza a Catania, ha ribadito: “Noi abbiamo fatto mille chilometri di ponte nella nostra storia imprenditoriale, compresi due a campata unica tra i 10 più grandi del mondo. Quello sullo Stretto si può fare. Lo stavamo facendo, ma ci hanno fermati. La differenza tra Paesi che crescono e quelli che annaspano è anche nella capacità di creare le grandi opere, di creare prospettive e di essere attrattivi. La responsabilità sociale è importante. Ricordo che a Catania ho chiesto che fanno i ragazzi qui, e mi è stato risposto ‘niente’. Immaginare dei giovani senza futuro è terribile, che cosa ha fatto per loro la nostra generazione? Per questo mi sento coinvolto in questa operazione. E’ una sfida che insieme come Italiani dobbiamo affrontare e vincere. Dobbiamo spingere per il futuro dei giovani della Sicilia e della Calabria, glielo dobbiamo. La struttura creerebbe 20mila posti di lavoro. Noi siamo pronti a partire, anche domani. Il progetto ha superato un sacco di ostacoli e tutti i passaggi burocratici previsti” – ha concluso Salini.

 

teleacras Angelo Ruoppolo