Su Radio Radicale la registrazione integrale dell’interrogatorio di Cicero dell’avvocato di parte civile di Petrotto, Stefano Catuara, al processo sul ‘Sistema Montante’

Processo Cuva ed altri (caso Antonello Montante) (21.05.2021)

https://www.radioradicale.it/scheda/636304/processo-cuva-ed-altri-caso-antonello-montante

‘SISTEMA MONTANTE’: INTERROGATORIO DI ALFONSO CICERO DEGLI AVVOCATI DELLE PARTI CIVILI DI CASAGNI, DI VINCENZO E PETROTTO, GIANNONE E STEFANO CATUARA.

Sullo sfondo delle fantasmagoriche storie riguardanti una fabbrica di biciclette inesistente, risalente agli anni Venti del Novecento, ed un antico torronificio. Si tratta di due patacche rifilateci, in questo caso, da una speciale ‘banda culturale’ specializzata, per l’appunto, in patacche giornalistiche e storico-letterarie, sceneggiate teatrali e televisive, buone a costruire ed a far crescere falsi miti e falsi eroi antimafiosi.

Poi c’è l’occupazione ‘militare’ delle ASI siciliane, a colpi di denunce calunniose.

Dulcis in fundo l’ingiusto scioglimento per mafia di un Comune, roba da manuale del ‘crimine’, in questo caso si tratta di un crimine di Stato. Ci riferiamo, in modo particolare, a ciò che è successo a Racalmuto, il paese di Sciascia, tra febbraio ed aprile del 2012.  Con tutta probabilità, al di là di qualche omissione e/o reticenza di troppo, dopo la deposizione di Alfonso Cicero dobbiamo segnare nel calendario una nuova data, ossia il 27 febbraio 2012. Tutti quanti i media nazionali, ed in primis Il Sole24ore, l’organo ufficiale di Confindustria, allora gestito e diretto anche da Montante, grazie ad uno dei suoi ‘torelli giornalistici da combattimento’, Nino Amadore, fecero diventare il 10 aprile 2012, un giorno davvero memorabile. Stiamo parlando del giorno di una delle principali parate dei finti ‘apostoli dell’antimafia’, in occasione dello scioglimento per mafia del Comune di Racalmuto, celebrato con tanto di pomposa visita ufficiale dalla ministra dell’Interno Cancellieri, accompagnata per mano, nel paese di Sciascia, dal finto paladino dell’antimafia, Antonello Montante. Adesso, come dicevamo, dobbiamo appuntarci una nuova data, come ha riferito Cicero  nell’ultima udienza del processo ordinario a carico dell’associazione a delinquere da lui capeggiata, che è quella del 27 febbraio sempre del 2012. Cosa è successo quel giorno? Prima a Caltanissetta e poi, proprio a Racalmuto, Montante, Cicero e l’allora presidente di Confindustria Nazionale, Emma Marcegaglia, nonché l’allora ministra dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, si incontrarono, a quanto pare all’insaputa del Cicero, che curò l’ospitalità e l’accoglienza di quelle illustri personalità, per decidere come sbarazzarsi di un sindaco rompiscatole, che aveva preannunciato che voleva ricandidarsi dopo essersi dimesso, nel giugno del 2011, perché impallinato con un’indagine per mafia, anch’essa impupata per farlo fuori. Per sua fortuna quello strano procedimento per mafia, si era chiuso ad ottobre, sempre del 2011, con l’archiviazione. Ed allora quel sindaco rompiscatole, che aveva denunciato nel corso degli anni, dal 2007 in poi, numerose illegalità commesse da alcuni  imprenditori, o per meglio dire ‘prenditori’, protetti da Montante, decise di ricandidarsi. A quel punto iniziano le grandi manovre sul fronte Ministero dell’Interno-Confindustria: sciolgono e commissariano il Comune di Racalmuto per mafia. Occupano cioè militarmente delle libere istituzioni democratiche, per proteggere gli ingenti ed illegali interessi economici, di alcuni sedicenti imprenditori che, come sempre è stato ribadito, si occupavano della gestione di acqua e rifiuti. Dovevano punirne uno per educarne cento. Dovevano, come è stato detto  ed appurato in ogni sede ed in tutte le salse, sbarazzarsi di un sindaco assai scomodo, che si era permesso, per anni, di attaccare sulla stampa e persino, del tutto ingenuamente, anche in Procura, presso una delle ‘loro Procure’, a disposizione del ‘Sistema Montante”, la lobby imperante nell’Agrigentino. Lobby ovviamente riconducibile a Montante, che si occupava, e continua ad occuparsi ancora oggi, come non ci stancheremo mai di dirlo, in maniera illegale, di gestione di acqua e rifiuti.

A proposito dell’inferno, per così dire mediatico-culturale e giudiziario agrigentino, possibilmente ripercorrendo la cosiddetta ‘Strada degli Scrittori’, la statale Agrigento-Caltanissetta, tra una catasta di ‘munnizza’ e l’altra, che da queste parti frutta oro, Dante, ieri come oggi, forse se ne sarebbe uscito dicendo:

‘Guai a voi anime prave, non isperate mai veder lo cielo’…

L’audio di Radio Radicale allegato a questa nota è uno  spaccato riguardante il modus operandi dell’antimafia di facciata. Nel mese di giugno ve ne proporremo altri. La denuncia più o meno calunniosa era l’arma utilizzata. La parolina ‘mafia’ correva di bocca in bocca, assai spesso a sproposito, per spogliare i nemici del ‘Sistema Montante’, togliendo loro, ingiustamente, tutto quanto: non solo i patrimoni, ma anche la libertà, calpestandone anche la dignità! Era, o per meglio dire lo è ancora, un ‘sistema’ che, attraverso sofisticate ed abominevoli pratiche ricattatorie, faceva cose davvero immonde! Così, persone perbene ed integerrime diventavano mafiose ed i veri mafiosi, travestiti da antimafiosi, sferravano i loro colpi, non più con la lupara, bensì con le denunce calunniose. È questa la nuova frontiera dei falsi professionisti dell’antimafia. Cicero, uno degli accusatori di Montante ma, nello stesso tempo parte integrante del ‘sistema Montante’, sino al 2015, nel corso dell’udienza del 21 maggio scorso, davanti al Presidente della Corte D’Arrigo, e dei suoi due giudici a latere, si ha fatto ricorso ai soliti stancanti e generici refrain che hanno caratterizzato ed in parte è ancora così, una lotta alla mafia che, carte alla mano, è ancora tutta da dimostrare. Non è casuale che abbiamo colto, forse per la prima volta, una sorta di ‘balbettio antimafioso’. In  questo interrogatorio che potete ascoltare su Radio Radicale, del difensore della parte civile Petrotto, l’avvocato Stefano Catuara; interrogatorio che proseguirà il 16 giugno prossimo. Mentre il 5 giugno, sempre il Cicero, verrà sentitito nel corso del giudizio che riguarda direttamente Antonello Montante che, a sua volta, verrà sentitito l’11, il 12 ed il 18 giugno.