Desecretato il verbale della deposizione del Giudice Giovanni Falcone in commissione antimafia del 22 giugno 1990.

Desecretato il verbale della deposizione del Giudice Giovanni Falcone in commissione antimafia del 22 giugno 1990.

«Allo stato, purtroppo o per fortuna (le cose accadono tutte in una volta), stanno venendo a maturazione in questo momento i risultati di indagini svolte in almeno un biennio dai carabinieri di Palermo, con encomiabile professionalità, e sta venendo fuori un quadro della situazione che non esiterei a definire preoccupante».

Avevano scoperto che esisteva una centrale per l’assegnazione degli appalti  “con inevitabili coinvolgimenti delle amministrazioni locali sia a livello di strutture burocratiche sia a livello di alcuni amministratori” precisando che “il comitato d’affari è regionale, ma le aggiudicazioni sono anche altrove”

È Falcone che lo dice in riferimento all’indagine a quel tempo ancora in corso, da parte degli ex Ros Giuseppe De Donno e Mario Mori, quelli che si è tentato successivamente di massacrare con trattative varie.

Praticamente Falcone parla delle indagini che poi scaturiranno nel famoso dossier Mafia Appalti depositato nel febbraio del 1991, sempre quello che dopo tanta insistenza ad averlo assegnato da parte del giudice Borsellino ne venne accolta la richiesta la mattina del fatidico giorno in cui venne assassinato, sempre quel dossier che subito dopo venne archiviato in tutta fretta anche se ne era stata richiesta l’archiviazione ad insaputa del Dott. Borsellino qualche giorno prima.

Probabilmente avranno pensato che Falcone e Borsellino non avevano capito niente e che i ROS non erano capaci di fare indagini e quindi nel dossier non vi era niente di rilevante, solo chiacchiere di quattro amici al bar.

LONGA MANUS…

L’anno 1991, oltre ad essere l’anno in cui viene depositato il dossier Mafia Appalti, febbraio, è anche l’anno in cui si tennero le riunioni per decidere le stragi, novembre, ed è anche l’anno in cui spuntano pentiti giudicati “eterodiretti” o “inquinatori di pozzi”.

Ma tutto questo naturalmente è solo una coincidenza, o siamo noi che siamo malpensanti.

Si è cercato in questi anni di smontare in tutti i modi il dossier Mafia Appalti, screditandone gli artefici, negando l’esistenza di contenuti rilevanti, e tanto altro anche con l’aiuto ad hoc di certa stampa, ma forse continua anche adesso perchè l’attenzione dei media è ferma su quanto scritto per l’omicidio Mattarella e niente o quasi sul dossier Mafia Appalti.

Adesso probabilmente spunterà qualche pentito depistatore che parlerà di livelli, entità, mossad, kgb, cia,  extraterrestri e chissà cosa altro o qualche gelataio che dirà che del dossier ne hanno fatte molte copie come dell’agenda rossa.

Aspettiamo,  il Cardinale Richelieu con i suoi intrighi in confronto era un dilettante.

 

ilcicolaccio