Scuola e Green pass, Unicobas: “Partono i ricorsi, basta con il ricatto sociale”

Unicobas scuola e università: “Partono i ricorsi contro il green pass nella scuola, basta con il ricatto sociale”

“Il governo con la incongruenza che ormai lo caratterizza ha deciso di introdurre il green pass anche nella scuola per docenti ed ATA.

Il decreto legge è stato pubblicato nella GU del 6 agosto, è già operativo e dispone dal 1 settembre l’obbligo del green pass

altrimenti il lavoratore verrà sospeso dal servizio senza retribuzione.

 

Non ci stiamo. Unicobas non ci sta.

Il personale scolastico è e sarà, come sempre, responsabile nei comportamenti individuali da adottare a tutela della salute propria ed
altrui, ma non permetteremo che il vaccino sia utilizzato come elemento risolutore di una sicurezza che non sta a cuore a Governo e Ministero che non hanno fatto niente fino ad ora per assicurarla anzi:

ancora tagli agli organici, nessuna riduzione del numero di alunni per classe, nessun serio piano di edilizia scolastica, assunzioni del tutto insufficienti.

Il vaccino è una auspicabile scelta individuale, già praticata peraltro dalla stragrande maggioranza del personale, nonostante il caos scientifico e la traballante campagna vaccinale, ma non consentiremo che sia il comodo alibi di chi non investe un soldo in sicurezza.

Occorrono politiche complessive orientate alla sicurezza, invece di scaricare tutto sui singoli.

Non permetteremo che l’obbligo vaccinale rappresenti elemento di ricatto occupazionale.

Di fronte all’arroganza e all’autoritarismo di chi disprezza sia la reale sicurezza che le tutele contrattuali l’Unicobas ha deciso di contrastare questa manovra

Unicobas ha messo in piedi un’azione legale che si svolgerà in due direzioni parallelamente:

da una parte ricorso collettivo al TAR per incongruenza, disparità di trattamento e incostituzionalità del decreto;

dall’altra ricorsi individuali al giudice del lavoro per i lavoratori che verranno sanzionati con la sospensione dal servizio e la perdita dello stipendio.

Si raccolgono sin da ora le adesioni al ricorso al TAR.