Lettera aperta al Premier Mario Draghi:

Lettera aperta al Premier Mario Draghi:
 
“Signor Presidente, a latere di Youth4climatecomunque la si veda, in Italia e nel mondo abbiamo tre emergenze, prima di quella climatica: l’aborto volontario, l’emergenza educativa e la crisi demografica!…Le porgiamo, in merito, le nostre proposte“.

Norberto Bobbio sull’aborto: «Mi stupisco che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere».
 
Il Popolo della Famiglia ha preso nota dell’ampio risalto mediatico dato al fatto che ieri il Premier Mario Draghi, nell’ambito del Pre-Cop26 di Milano, ha incontrato tre giovani attiviste (qui dal lancio ANSA) di Youth4climate, fra le quali la famosa Greta Thunberg. 
 
ll Coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, Nicola Di Matteo, e il referente del Popolo della Famiglia nel capoluogo toscano, Pier Luigi Tossani, ne hanno scritto congiuntamente al Premier. Questo un estratto della lettera, la cui versione integrale è allegata alla presente:
Signor Presidente,
 
vorremmo sommessamente rappresentarLe che si osserva da alcune parti, vedi a esempio qui, l’agenzia informativa La Nuova Bussola Quotidiana, che ragionevolmente e scientificamente vi sia da avere qualche dubbio sulla corrente narrazione climatica:
“Il VI Rapporto dell’IPCC pubblicato ieri alza ulteriormente l’allarme sull’emergenza climatica con le solite previsioni catastrofiche se non saranno prese immediate misure politiche ed economiche. Ma i dati smentiscono la crescita continua delle temperature, mentre è utile ricordare come nel 1989 l’ONU lanciò l’allarme con cui si davano ai governi solo dieci anni di tempo per invertire la tendenza. Sono passati 30 anni e quelle catastrofi non si sono mai avverate”.
Ma, in effetti, noi ci permettiamo di interpellarLa per segnalarLe principalmente che, in palmare evidenza, se anche in pura ipotesi di studio fosse acclarato, al di là di ogni dubbio, che l’origine dei cambiamenti climatici fosse di origine antropica, il più grande problema dell’umanità resterebbe pur sempre quello dell’aborto volontario, che, afferma l’OMS, si pratica a livello mondiale,  per la cifra mostruosa di circa 50 milioni di soppressioni di feti all’anno. A che varrebbe, Signor Presidente, se noi eliminassimo totalmente i combustibili fossili, lasciando però intatta la deprecabilissima realtà di cinquanta milioni di figli che, per un motivo o per l’altro, vengono soppressi nel seno delle loro madri?… 

Di Matteo e Tossani citano, in proposito, il noto filosofo e giurista Norberto Bobbio, il quale, sull’aborto, ebbe a dire:

«Vorrei chiedere quale sorpresa ci può essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto, come un imperativo categorico, il “non uccidere”. E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere».

Dopo aver esposto per sommi capi al Premier Draghi le altre due grandi criticità nazionali e globali, l’emergenza educativa e la crisi demografica, Di Matteo e Tossani scrivono al Premier:

Concludiamo pertanto, Signor Presidente, permettendoci di esortarLa a dare priorità assoluta alle tre emergenze nazionali, e in vario modo anche globali, che Le abbiamo rappresentato e che andiamo a riepilogare, vedendo come esse si tengano reciprocamente insieme:
a) la prima: la dolorosissima ferita dell’aborto volontario, questa senza dubbio presente a livello mondiale;
b) la seconda emergenza, quella educativa, che ha stretta correlazione con quella dell’aborto. Gli aborti si fanno perché non si ha consapevolezza di sé stessi, e del valore di ogni vita umana, quale è anche quella del feto. In Italia, possiamo intervenire sulla prima emergenza, agendo sulla seconda, vale a dire dando finalmente il via libera all’effettiva libertà di educazione, tramite il buono scuola a costo standard;
c) la terza emergenza è dunque la crisi demografica. Anche su questa possiamo intervenire con la libertà di educazione, e auspicabilmente anche con la discussione in Parlamento della proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Reddito di Maternità”, promossa a suo tempo dal nostro Movimento, e depositata in Cassazione nel novembre 2018. Così, in proposito, ancora il nostro Presidente Mario Adinolfi:
“…Per far ripartire la natalità in Italia c’è una sola strada e l’ha fatta stampare in Gazzetta Ufficiale il Popolo della Famiglia con la fatica di migliaia di militanti che hanno raccolto le firme autenticate di decine di migliaia di italiani. Prima o poi anche sul reddito di maternità ci daranno ragione tutti, preghino solo che non sia troppo tardi. Mille euro al mese per i primi otto anni di vita di ogni figlio per le donne che si dedicheranno in via esclusiva a crescerli, svolgendo dunque la propria attività lavorativa in seno alla famiglia. Finalmente un nuovo vero diritto civile per le donne, rendendole libere di scegliere con un costo nettamente inferiore al reddito di cittadinanza, che per noi va abolito, per far ripartire l’Italia dalla famiglia e non dall’assistenzialismo”.