Il film “La scuola cattolica” è in programmazione da Palermo, a Messina, a Reggio Calabria, a Roma e Milano, passando per Firenze.

Il film “La scuola cattolica” è in programmazione da Palermo, a Messina, a Reggio Calabria, a Roma e Milano, passando per Firenze.
Ma far discendere il massacro del Circeo dall’educazione cattolica è un fake iperideologico.
Il Popolo della Famiglia Firenze dice: 
“E’ palese l’urgenza del buono scuola a costo standard, per l’effettiva libertà di educazione”.
Firenze, 15.10.2021
 
 
Il film “La scuola cattolica”, del regista Stefano Mordini, tratto da un romanzo di Edoardo Albinati, in questi giorni è in programmazione in tutta Italia, da Palermo, a Messina, a Reggio Calabria, a Roma e Milano, passando per Firenze. Anche TG1 e TG3 ne hanno parlato. La vicenda tratta del noto massacro del Circeo (1975) come supposta conseguenza dell’ipocrita e bigotta educazione ricevuta a suo tempo nelle scuole paritarie, dai protagonisti di quel crimine. Secondo Margherita Bordino su www.artribune.it, è addirittura il film che tutti dovrebbero vedere.
 
Il Popolo della Famiglia Firenze osserva che questa, prima ancora di essere una mistificazione, è un clamoroso corto circuito logico. Il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, cita infatti Peppino Zola, che su BastaBugie.itscrive giustamente:
 
La tesi conclamata dai due Tg è che l’orribile delitto del Circeo (tre giovani criminali massacrarono una ragazza), di cui le cronache si sono occupate per molto tempo, è stato commesso da quei tre ragazzi a causa dell’educazione ricevuta in una scuola cattolica. Repressi da quella educazione e quindi terribili assassini: questa la tesi insinuata dai due Tg, pagati da noi.

Tesi evidentemente strumentale per descrivere nel peggiore dei modi l’educazione data dalle istituzioni cattoliche. Infatti, potrebbe anche essere che i tre criminali, usando male della loro libertà e dei loro istinti, abbiano commesso l’orribile delitto “malgrado” l’educazione ricevuta nella loro scuola. Chi può dirlo? Basterebbe questo dubbio per impedire ai due Tg pubblici di far girare una notizia assolutamente tendenziosa.
Se dovessimo applicare lo stesso criterio, allora perché non proclamare che la maggioranza dei femminicidi viene commessa da uomini che hanno frequentato scuole statali, ritenute libere e non repressive? Perché non dire che la maggioranza degli schiavi della droga ha frequentato scuole statali? Perché non rimarcare nei Tg nazionali che la maggioranza dei disastri italiani di tutti i tipi sono stati causati da persone che hanno frequentato scuole statali?

Ma non possiamo metterci su questa strada: l’educazione è un problema troppo grave per essere affrontato ideologicamente come è stato fatto dai due Tg, collegando due fatti come solo una mente che odia il cristianesimo può fare. Sull’educazione occorre mettere insieme tutte le forze migliori, guardando solo al bene dei giovani e lasciando da parte i propri pregiudizi ideologici. Se i redattori della notizia si fossero informati, avrebbero saputo che, a detta di moltissimi genitori e nonni, le scuole cattoliche sono giudicate tra le migliori d’Italia, tanto è vero che, appena lo possono fare economicamente, vi iscrivono i propri figli.

Tossani conclude dicendo:
“Non è il tempo di far polemica, ma di costruire. L’emergenza educativa è già evidente: in Italia un giovane su cinque si fa le canne, o peggio, perché nessuno lo ha educato al senso della vita. E’ questo che occorre fare, con urgenza, e la scuola cattolica, quella vera, non quella delle fiction sbandate, si propone per farlo. Ci sono in Parlamento dei partiti politici disposti a dare subito alle famiglie il buono scuola a costo standard, per l’effettiva libertà di educazione, in modo che esse abbiano la piena libertà, anche finanziaria, di scegliere a quale scuola, cattolica o no, mandare i loro figli?… Il Popolo della famiglia ha il buono scuola in cima al suo programma“.