Tragedia Ravanusa, una bolla di metano esplose nel sottosuolo di via Trilussa

Disastro colposo ed omicidio colposo plurimo per la tragedia di Ravanusa. E’ l’ipotesi di reato su cui indaga la procura di Agrigento per l’esplosione di Ravanusa che ha causato la morte di nove persone fra cui una donna incinta ormai prossima a partorire, ed ha raso al suo un  intero quartiere della cittadina dell’agrigentino.

Esplosione causata da una bolla di metano

“L’esplosione è stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla” dice senza mezzi termini il procuratore Luigi Patronaggio in una nota ufficiale che raccoglie gli esiti delle indagini tecniche.

“Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto – ha spiegato – . Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la ‘bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”.

Un pool di magistrati

“La complessità delle indagini ha comportato la necessità di creare un pool di magistrati all’interno dell’Ufficio con il compito di dirigere le indagini preliminari e coordinare i numerosi tecnici incaricati di coadiuvare gli stessi magistrati” spiega nella medesima nota la Procura.

“Il pool di magistrati, coordinato dallo scrivente Procuratore Capo , è costituito dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dai Sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi”.

Tre medici legali hanno eseguito gli esami sulle vittime

Contestualmente è stato dato incarico a tre medici legali di svolgere l’esame autoptico sui corpi delle vittime con un quesito volto a conoscere le cause del decesso e la presenza di tracce di gas, o di altri elementi volatili, nei tessuti molli , nei polmoni e nel cervello delle stesse.

Un collegio di periti

E’ stato, inoltre, costituito un collegio peritale, coordinato dal Prof. Antonino Barcellona, costituito dagli ingegneri Gianluca Buffa, Giovanni Vella e Alessandro Benigno. E la procura pensa an che a nominare un consulente geologo e un altro esperto in materiali esplodenti.

Estesa l’area a rischio crolli

Dopo la messa in sicurezza del quadrilatero interessato all’esplosione di circa 10.000 metri quadrati, sono stati acquisiti filmati di video camere di sorveglianza, mappe di rete ( in cartaceo e in file) e mappe geologiche dei luoghi. Va, infatti, rilevato che il territorio di Ravanusa è classificato a rischio geologico medio-alto. Nel corso dei diversi sopralluoghi, e da ultimo del sopralluogo collegiale di ieri (17 dicembre), sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed eterogenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro.

 

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