La Sanità corrotta Dove sono i controllori dei controllori?

Di Ignazio Maiorana –

La Sanità corrotta

Dove sono i controllori dei controllori?

Suor Rosina La Grua, a cui è stata intitolata la struttura di “riabilitazione” di contrada Vinzeria a Castelbuono, in vita avrebbe mai immaginato che in suo nome si sarebbero perpetrate vessazioni e violenze sui degenti, ruberie e corruzione? Eppure è accaduto in quel centro defilato dal resto del territorio dove, giorno 17 dicembre, ben 35 persone sono state indagate e tra esse la metà portate in carcere e ai domiciliari. E ciò dopo 8 mesi di indagini della Guardia di Finanza per conto della Procura di Termini Imerese. Un plauso alle due istituzioni.

L’attività del centro, convenzionato con la Sanità regionale, avrebbe dovuto essere vigilata da un funzionario dell’ASP (arrestato) al quale sono stati assunti il figlio e la nuora. Sequestrati intorno a 6 milioni di euro, si attende lo sviluppo dell’inchiesta.

A monte di tutto questo, mi chiedo, alla Regione esistono controllori del controllore? Credo di sì, solo che non intervengono in maniera determinata e precisa. Altrimenti il gestore dell’Associazione onlus, utilizzando in una certa maniera i poveri disagiati che le famiglie gli hanno affidato, non avrebbe potuto lucrare per cinque anni senza rendere conto a chi di dovere, anche falsando compiti e carte.

Da ciò discende il coinvolgimento di una schiera di prestatori d’opera che si sono adeguati al silenzio per non perdere il lavoro. La miseria umana porta dell’altra miseria, anche economica, per chi denuncia lo stato di cose.

Da sempre abbiamo saputo degli sperperi della Sanità e dei disservizi che si registrano anche in Sicilia. Si comprende quanta gente campa in questa infinita falla finanziaria. La vicenda sopra citata, a mio avviso, è figlia di una costumanza consolidata che non potrebbe esistere senza il sughetto della politica.

Così anche la “tranquilla” Castelbuono ha visto, ma è stata muta per salvaguardare lo sporco ma necessario stipendio di alcuni. Non si sarebbe saputo nulla se una dirigente di questa struttura privata ma convenzionata non si fosse rifiutata di partecipare. Dimettendosi e denunciando.

La mafia bianca non si vede a Castelbuono, comunità molto solidale. Meglio girarsi dall’altra parte. Conniventi altisonanti compresi. Ma intercettazioni e video degli inquirenti purtroppo non lasciano molti dubbi.

Un serio danno all’immagine e anche alla sostanza del bel paese!

Se ci abituassimo a segnalare sul nascere le criticità della nostra comunità, per iscritto a chi di dovere, molte cose brutte si eviterebbero. Io lo faccio da decenni, lo facciano anche gli altri indignati. Allora respireremo un’atmosfera migliore. 🙂