Pietro Cavallotti –
L’USO DISTORTO DEI PENTITI
Ammazzano, fanno estorsioni, distruggono famiglie e fanno vivere nel terrore tante persone. A un certo punto vengono arrestati e, dopo un po’ di carcere, capiscono di avere sbagliato.
Infatti, mentre sparavano in faccia a qualcuno, mentre strangolavano padri di famiglia o nascondevano cadaveri con le mani ancora sporche di sangue, non lo capivano che era una cosa sbagliata.
Così si mettono a “collaborare”. In cambio ottengono sconti di pena, la libertà e, come se non bastasse, il vitalizio e la casa. Il tutto a spese dei contribuenti.
Prima campavano con il pizzo che chiedevano a chi lavorava, ora campano con le tasse versate dai cittadini. Solo che questa volta è tutto legale.
Poi ci sono lavoratori onesti che, dopo una vita di sacrifici e di rompersi il culo dalla mattina alla sera, vengono arrestati senza un motivo. Magari proprio grazie alle dichiarazioni di qualche pentito. Solo che dopo vengono assolti perché il pentito aveva detto il falso. Ma a questo punto lo Stato, piuttosto che chiedere scusa, nonostante l’assoluzione, gli toglie il lavoro, la casa e l’azienda che intanto viene data in pasto agli amministratori giudiziari a discapito degli operai e dei dipendenti.
Ora, cortesemente, non mi venite a dire che i pentiti sono indispensabili. Non è questo il punto.
Io vi chiedo se questa è giustizia.
Lo Stato che premia i delinquenti e che perseguita gli innocenti.
Il pentito a casa a godersi il vitalizio al calduccio a casa dopo una vita di infamia e le persone oneste in mezzo a una strada a cercare di lavorare per vivere.
Scusatemi ma l’Italia è un paese di merda.