Costruttori e pagamenti, barlumi di speranza

“Esercizio provvisorio del bilancio e collasso definitivo”: i costruttori edili siciliani puntano ancora una volta il dito contro la Regione per i ritardi nei pagamenti alle imprese. Armao istituisce un tavolo risolutivo.

La scorsa estate, ad agosto, i rapporti tra i costruttori edili siciliani e la Regione si sono arroventati a causa del mancato pagamento dei lavori alle imprese, a tal punto che l’Ance, l’Associazione dei costruttori edili siciliani, annunciò una denuncia civile e contabile contro la Regione, paventando il collasso delle imprese indebitate con gravi conseguenze su indotto e occupazione. L’Ance poi annunciò di avere incaricato uno studio legale per scagliare contro la Regione un ricorso collettivo delle imprese edili associate, in sede civile e alla Corte dei conti. Poi, il 2 settembre, la Regione ha deliberato i pagamenti, attesi dal novembre del 2020, per gli appalti pubblici eseguiti dai costruttori edili. Ebbene, adesso l’Ance batte ancora cassa perché la Regione è ancora debitrice di circa 700 milioni di euro per lavori eseguiti e non pagati. E il presidente dell’Ance, Santo Cutrone, spiega: “In questo momento la politica nazionale e regionale è come se fosse salita all’improvviso su una torre di Babele. Invece la gravità della condizione che vivono le imprese e l’economia impone che si ritrovi subito il senno. Dignità, responsabilità e dovere degli eletti dal popolo dovrebbero suggerire di ascoltare le parole di David Sassoli, cioè ritrovare l’unità e il senso del bene comune, pensare all’interesse dei cittadini e non a quello personale”. E poi Cutrone aggiunge: “Questa situazione che sa di disarmo fa sì che, in uno Stato democratico e costituzionale, un’istituzione fondamentale come la Regione Siciliana è condannata a restare senza bilancio approvando l’esercizio provvisorio fino al massimo del termine consentito, ovvero al 30 aprile. E di ciò nessuno sembra preoccuparsene. Non è concepibile, nella stagione dei tempi rapidi del Piano nazionale di riprese e resilienza, questa rassegnazione ad aspettare che il governo nazionale firmi l’accordo con quello regionale per erogare alla Sicilia le somme che servono a fare quadrare i conti. Non è tollerabile che, mentre le imprese attendono da più di un anno di essere pagate per i lavori eseguiti – e che si indebitano con le banche e non possono più garantire gli stipendi ai lavoratori – la politica, maggioranza e opposizione, si preoccupi solo di tattiche finalizzate alla campagna elettorale. I governi nazionale e regionale si attivino subito per definire in tempi rapidi l’accordo che consenta di approvare al più presto un vero bilancio regionale. E tutti coloro che ne hanno competenza e responsabilità provvedano a fare arrivare in tempi celeri all’economia le risorse che servono per non farci affogare” – conclude. E a fronte di ciò il vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha deciso di istituire con Ance Sicilia un tavolo tecnico per monitorare il pagamento degli arretrati alle imprese edili. Santo Cutrone, dopo avere incontrato Armao, commenta: “Siamo soddisfatti del grado di sensibilità dell’assessore Armao e della complessa manovra di risparmio posta in essere, fiduciosi che il tavolo tecnico di monitoraggio dei pagamenti della Pubblica amministrazione possa finalmente rispondere rapidamente alle istanze della categoria delle imprese edili siciliane”.

teleacras angelo ruoppolo