Bucci: mi cancello dall’ordine dei giornalisti

MI CANCELLO DALL’ORDINE DEI GIORNALISTI – C’è un limite a tutto. Non posso accettare di appartenere a questa categoria spudoratamente serva del “vile affarista”. Da garanti del pluralismo e della democrazia, i media nazionali si sono trasformati nel megafono di chi cerca di imporre il “pensiero unico”. Trovo estremamente preoccupante quanto sta accadendo. Non voglio essere partecipe della deriva in atto. Questi i contenuti della missiva che ho inviato all’Odg:

Dei miei trenta anni di giornalismo (iniziai nel 1991), resta quanto di buono sono riuscito a produrre e restano anche gli errori che ho commesso. Non faccio fatica a riconoscere i miei limiti e scagli pure la prima pietra chi è nella presunzione di ritenersi “senza peccato”. Nessuna saccenza, quindi, in quanto mi accingo a comunicare. Da tempo meditavo di “chiamarmi fuori”, essendo sfumata in me ogni traccia di quell’orgoglio che provavo nell’avere in tasca il tesserino dell’Odg. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente conferenza stampa di quel Draghi che arbitrariamente e ignominiosamente è stato posto a capo dell’attuale governicchio. L’aver accettato il “diktat” del “ducetto” in questione circa le “domande lecite” e quelle invece preventivamente dichiarate “inammissibili”, la dice lunga sul grado di servilismo dei media nazionali. Quando gli organi di informazione smettono di pungolare i “potenti”, la loro funzione ne esce svilita e depauperata di ogni utilità. Ho provato un senso di disagio, di estrema vergogna, nell’ascoltare le “domandine” poste dagli inviati delle maggiori testate, pavidi e dimessi come “disciplinati” studentelli al cospetto di un preside irascibile. Che ne è stato del pluralismo? Siamo alle prove tecniche di regime? Francamente non mi riconosco più in quella che per tre decenni è stata la mia categoria professionale. Ritengo opportuno, pertanto, chiedere la cancellazione dall’Odg. Provvedete pure a depennarmi. Grazie.

Angelo Bucci