Il guastafeste

Di Emilio Tringali – Lo shock di scoprire che poliziotti e giudici corrotti hanno comunque raggiunto il risultato strategico di infangare e delegittimate l’intero fronte antimafia ci ha spiazzati. E miti, come don Ciotti, ci sorprendono nell’arroccamento a difesa dell’indifendibile Montante. Per proseguire, di fatto, ci viene chiesto il “sacrificio dell’eroe”, quando volevamo essere semplicemente cittadini attivi. Dobbiamo, quindi, subire, con attacchi giudiziari, i privilegiati di quelle istituzioni rese malate da essi. Querele, intimidazioni, emarginazioni. Minacce. Tutto ciò sarebbe tollerabile, superabile, se ci fosse vera solidarietà civile ed istituzionale. Invece, il silenzio, occhi spenti, ipocrisie e paura. “Mancò il coraggio”, scriveranno i posteri. La moneta di due euro con due teste, Falcone e Borsellino, coniata di recente, sembra archiviare e relegare al passato la stagione della rivoluzione civile e patriottica dei siciliani, degli italiani, onesti e solidali. Ci si rovina la vita a fare antimafia sul serio. Poi, la si rischia quando scopri la sbirromafia e la denunci. Concludo con quello che mi scrisse un caro amico giornalista, che riporto a seguire, sul primo commento di questo post (continua)

“Carissimo Emilio, ho appena finito di leggere con attenzione il tuo libro. Per quanto mi riguarda, e arrogandomi l’ingiusto diritto di esprimere un giudizio, solo perché tu me lo hai chiesto, ti comunico che hai scritto, oltre che con la penna, con il cuore e con spirito di guerriero, verità assolute che non vedono solo quelli che non vogliono vedere. Hai toccato nervi scoperti che certamente farebbero gridare di dolore, centinaia di persone, potenti, meno potenti ecc.

Non c’è dubbio che questo scatenerebbe (potresti obiettare, è la seconda volta che utilizzi il condizionale) una vera e propria “rivolta” nei tuoi confronti, insomma, per utilizzare un paragone attuale, tu saresti, un uomo privo di presidi sanitari di protezione, in giro da solo, tra 5 milioni di malati, infetti, contagiati.

Quanto pensi che potresti resistere senza essere contagiato?

Credimi, non sono vigliacco e/o cacasotto, ma esprimo un parere solo perché ritengo di essere molto realista.

Per quanto mi riguarda, considerato che ormai non esistono eroi, perché, o sono perseguiti a 360° o sono morti, non devi pubblicare quello che hai scritto. È troppo vero per essere sottovalutato e ci sono troppe persone coinvolte, per ritenere che non ci sarebbero reazioni. Quello che ti ho scritto, credimi, mi costa fatica, tanto il culo è il tuo, ma ti considero e ti ho sempre considerato, un grande vero amico, che è anche un padre. I padri, soprattutto quelli giovani, sono insostituibili per i figli. Non penso che esistano interpretazioni diverse di ciò che ho scritto, con l’esperienza di chi scrive dal 1978.

Ti abbraccio con affetto”.

Vittoria, maggio 2020