I bilionari sul Palermo

Il Palermo interessa eccome. Non sono i tempi del compianto Zamparini, dei rosanero in Serie A e dei campioni ammirati al Barbera: da Cavani a Pastore per arrivare a Dybala. Ora la squadra sta lottando nel girone C della Serie C, mentre il club è nelle mani di Dario Mirri, il quale ha garantito la continuità societaria post fallimento del 2019, ma sta pure cercando imprenditori disposti ad accompagnarlo nel percorso di risalita rosanero verso la Serie A.

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Molti si sono avvicinati a Mirri, e ad esempio l’edizione del “Giornale di Sicilia” riporta l’incontro tra il patron e Giovanni Cagnoli, presidente della holding Carisma: il summit avrebbe tuttavia avuto altre tematiche non strettamente legate al calcio. Tra i molti che con varia gradazione si sono interessati, due gruppi avrebbero per facoltà finanziarie la possibilità non soltanto di riportare il Palermo in A, ma pure di aprire un ciclo vincente nella massima serie, con il club siciliano. L’affare è stato proposto a Nunzio Alfredo D’Angieri, a capo di un fondo di famiglia dal valore di 21 bilioni di euro. Dove la “b” non è un refuso, ma sta ad indicare che il suddetto patrimonio è di 21 miliardi di euro. «Mirri, che rivedrò venerdì a Palermo, mi ha voluto incontrare a Milano per propormi il club rosanero – conferma D’Angieri, a suo tempo già accostato al Torino -: io sono arrivato da Londra e con Giancarlo Cipolla, uno degli avvocati del fondo, abbiamo valutato la portata dell’affare. Interessante anche in considerazione del fatto che si potrebbe realizzare il progetto di riqualificazione dello stadio, tanto che avremmo anche già pensato al presidente, mio cugino Federico Ferro. Tuttavia due variabili ci hanno fin qui frenato: il fatto che il City Football Club abbia ugualmente manifestato interesse ad appoggiare Mirri, e la potenziale elezione di Gaetano Armao, attuale vicepresidente e Assessore della Regione, a Sindaco di Palermo: avendo con lui un pessimo rapporto, sarebbe difficile procedere. Detto questo io sono di origini piemontesi e siciliane (tanto che è da tutti conosciuto come Pupi, ndr), quindi mi sta a cuore il destino del Palermo, e penso che un gruppo come quello che tra le altre guida il City possa fare il meglio, per la società». Gruppi, quelli legati a D’Angieri e Mansour, che certo non avrebbero problemi a coprire i 2,35 milioni di euro che Mirri dovrebbe all’ex socio Di Piazza (sulla questione, comunque, c’è un contenzioso in corso). La speranza, per il Palermo, è che il defilarsi di D’Angieri sia propedeutico all’ingresso di Mansour. A quel punto i rosanero potrebbero entrare in un sogno sportivo senza fine.

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