Castelvetrano, le tasse non pagate e il silenzio sui milioni bruciati per i contenziosi persi in tribunale

Castelvetrano, l’evasione delle tasse e il silenzio sui milioni bruciati per i contenziosi persi in tribunale

Le casse del comune sempre “bucate” . La colpa è sempre stata solo dei cittadini? Come sempre, ognuno le cose le vede secondo le appartenenze

I castelvetranesi, da tempo bacchettati per le tasse non pagate e anche per i soliti sospetti di mafia che si escludono solo per gli amici dell’antimafia, non vengono mai ricordati per aver dovuto tenere sulle spalle debiti fuori bilancio , per le solite cause perse dal comune. Cause dove il comune è andato sotto anche per varie ragioni amministrative. I contenziosi persi dal comune non sono quisquilie. Dal 2012 al 2020 , il comune ha pagato e sta pagando debiti con cittadini e società , che hanno avuto ragione nei tribunali per torti subiti, per una cifra che supera i 10 milioni di Euro. I debiti con la Saiseb e quelli con un ricco proprietario terriero sono le voci più pesanti. Poi ci sono decine di altre cause perse e che hanno tolto tanti soldi alle asfittiche casse comunali

Perchè alcuni politici non amano parlare di questi debiti? Perchè nessuno ha mai pagato per queste cause perse che dimostrano evidenti errori da parte degli uffici? Perchè si parla solo delle tasse?

La città di Castelvetrano, secondo i dati dei commissari che hanno gestito il comune ha raggiunto medie alte di tributi non versati . Una statistica non lontana dalle medie del resto della Sicilia A Palermo la media è al 55% circa. La stampa alleata di Orlando sta zitta.

Sicuramente a Castelvetrano la politica per molti anni ha usato le tasse per clientela. Non dimentichiamolo Qualcuno ha chiuso gli occhi su acqua , rifiuti e Imu. Su i rifiuti, le colpe sono condivise con la Belice Ambiente che mandava bollette anche ai morti fino al 2012. La vicenda assume una connotazione davvero strana su alcuni debitori più corposi e con cui molti cittadini castelvetranesi hanno poco a che fare. Sempre secondo i commissari i debitori più evidenti sarebbero tre aziende: Saiseb, la società che ha costruito l’impianto di depurazione e fogne nel 1994 a Marinella di Selinunte.
La Gemmo, che ha realizzato la rete dell’illuminazione pubblica ed è in debito di 1,8 milioni. una società di Trapani e alcune società locali.

La Gemmo che ha sede a Vicenza ha fatto lavori per milioni di Euro per l’illuminazione pubblica. Quindi si pagavano le fatture senza conteggiare le tasse dovute. Fatto grave che diventa gravissimo con la Saiseb. Già la famosa Saiseb delle fognature di Marinella che ha vinto una causa contro il comune di Castelvetrano nel 2012 per oltre 4 milioni di Euro. Un contenzioso che risale agli anni 90 e gestito malissimo . L’errore risale al periodo in cui la Saiseb eseguì i lavori di rete fognaria di Selinunte.

Tra le varie stranezze , ci sarebbe anche quella del comune , che avrebbe pagato l’importo per sentenza e non ha fatto nulla per recuperare 1 milione e settecentomila euro di tasse dovute dalla stessa Saiseb al comune

Quindi i castelvetranesi, tramite il comune avrebbero “elargito” per deficienza amministrativa e politica quasi 5 milioni di Euro ad una società che ha praticamente distrutto il comune, senza calcolare le tasse . Non commentiamo come sono state fatte le fognature di Selinunte. Dire che sono state realizzate con i piedi è un eufemismo. I lavori della SAISEB conclusi nel 1996 e il contenzioso hanno visto protagonisti tutti i politici chi hanno amministrato la città dal 1989 al 2012 anno in cui il Tribunale condanna definitivamente il comune a pagare dopo un lodo arbitrale perso dall’ufficio legale Come è possibile che il comune non abbia fatto istanza per riscuotere le tasse dovute dalla Saiseb società considerata , all’ epoca dei fatti dagli inquirenti ,nell’interesse del mafioso Angelo Siino? I misteri di CASTELVETRANO CONTINUANO.

Le colpe? Sempre dei cittadini. Dentro il Palazzo nessun colpevole. Sui social tutti sempre a criticare la gente di Castelvetrano. Strategia dei potenti? Forse