Questa è la storia di come uno dei più gravi scandali nella storia della magistratura italiana, quello nato dal caso Palamara nella primavera del 2019 (ve lo ricordate?), si è risolto in un’amnistia generalizzata, se si esclude la crocifissione di pochi capri espiatori, a cui sono stati addossati tutti i peccati. Il protagonista di questa operazione è stato Giovanni Salvi, procuratore generale uscente della corte di Cassazione (andrà in pensione il 9 luglio), titolare dell’azione disciplinare nei confronti delle toghe.
A ricostruire per filo e per segno le tappe dell’operazione, che potremmo battezzare “Tutti Salvi”, è stato Rosario Russo, ex sostituto procuratore generale presso la corte di Cassazione, ora in pensione. In un documento inviato via e-mail ai suoi colleghi, oltre che alle massime istituzioni del paese, Russo ha descritto i passaggi attraverso cui il pg Salvi ha consentito che si realizzasse un’amnistia di fatto per tanti magistrati coinvolti nello scandalo Palamara, e anche che su questa amnistia calasse una coltre impenetrabile di segretezza.