Adile: “Io istigato e poi ricattato”

Il Tribunale di Palermo ha condannato il ginecologo ed ex primario dell’ospedale palermitano di Villa Sofia, Biagio Adile, attualmente in pensione, a 5 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Righi, a conclusione della requisitoria, hanno proposto 8 anni di carcere. Le indagini sono state avviate nel 2016, dopo la denuncia presentata da una donna tunisina, ospite di una casa famiglia. Durante le visite mediche sarebbero avvenuti i casi di violenza, registrati in parte col cellulare dalla vittima. Alla parte civile è stata riconosciuta una provvisionale di 10mila euro. Il danno complessivo sarà quantificato in sede civile. Adile è stato anche interdetto per due anni dall’esercizio della professione. Il ginecologo, difeso dagli avvocati Nino Agnello e Gioacchino Genchi, ha sempre respinto le accuse. In particolare ha sostenuto di essere stato vittima di una trappola e che la registrazione sarebbe stata usata dalla paziente al fine di ricattarlo. Ha anche raccontato che sarebbe stata la donna ad “istigarlo”, mostrandogli ripetutamente dei film porno sul cellulare e rivelandogli che avrebbe gradito avere rapporti con lui.