LINCATROPIA CLINICA E NITTO SANTA PAOLA CRIMINALE CATANESE

Di Aldo Capitano.

LINCATROPIA CLINICA

E NITTO SANTA PAOLA

CRIMINALE CATANESE

Parrebbe che il catanese boss della Sicilia Orientale, Nitto Santapaola, sarebbe affetto da una rarissima patologia : la “ lincatropia clinica”.

La rarissima malattia psichiatrica si manifesterebbe con una forma di delirio di trasformazione somatica, con convinzione di potersi trasformare in un animale feroce.

Questa particolare sindrome, impone a chi ne soffre di voler trasformarsi in un animale, solitamente un lupo, anche nel comportamento.

Nelle forme più gravi chi ne è affetto ha uno sfrenato desiderio di cibarsi di carne cruda, a volte umana, e del sangue umano.

Il nome di questa sindrome è riconducibile alla descrizione mitologica, definita come licantropia, in cui la persona che ne è affetta si trasforma in un lupo.

Ho sempre riflettuto sul comportamento estremo di taluni criminali.

Ho avuto l’idea che i loro comportamenti sfrenati e senza limiti, potessero essere riconducibili a gravi forme di onnipotenza e delirio di grandezza , con eliminazione del sentimento di paura. Addirittura, un godimento sulla sofferenza altrui.

Dunque, presumo che, la criminalità, sia un effetto di esasperazione psichiatrica, o per tara ereditaria oppure per traumi cerebrali, anche psicologici e non solo fisici.

La stessa parola criminale, è riconducibile all’efferato comportamento. All’ atrocità dovuta a persone prive di sentimenti positivi e affettivi verso gli altri.

Costoro, però, difendono i parenti più prossimi fino all’esasperazione. Ma incidenti mortali, anche familiari, non sono esclusi. Basta essere contrari alla criminalità e diventare collaboratore di giustizia, che i maltrattamenti e la criminalità si palesa anche in famiglia e con i figli.

Ricordate il comportamento della madre della giovanissima collaboratrice di giustizia del Giudice Borsellino, che in vita malediceva la figlia, fino a profanare la tomba in cui era sepolta la figlia, di cui si dice che fu probabile suicida.

Aldo Capitano

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