Pozzallo dichiara guerra ai cattivi odori

POZZALLO. In città sarà installato un sistema automatico di campionamento delle emissioni odorigene. L’iniziativa è il frutto di una convenzione sottoscritta nei giorni scorsi tra il sindaco della città marinara, Roberto Ammatuna e il direttore generale dell’Arpa Sicilia. Da anni in città è aperta una vera e propria vertenza sulla questione delle emissioni odorigine provenienti dalla zona industriale e che, soprattutto in certe ore della sera, rendono l’aria irrespirabile. Con l’installazione del nuovo sistema, i risultati saranno analizzati dall’Arpa Regionale e anche il Comune di Pozzallo sarà messo nelle condizioni di farli monitorare e studiare

dal suo esperto Salvatore Sciacca, professore emerito di Igiene dell’Università di Catania. «Una città come Pozzallo, che punta sempre di più ad uno sviluppo turistico – commentano dall’Amministrazione comunale – non può tollerare le sempre più fastidiose e frequenti emissioni odorigene. L’odore dell’aria è ampiamente riconosciuto come un parametro essenziale per determinare la qualità della vita che, conseguentemente, riverbera effetti significativi su numerose attività economiche, specialmente quelle legate al turismo. Dopo anni di battaglie civili e giudiziarie è arrivato il momento di mettere la parola fine ad un fenomeno

diventato ormai insopportabile». A Pozzallo, dunque, la questione

ambientale rimane centrale in quanto, parallelamente alla battaglia contro le emissioni odorigene se ne sta consumando un’altra che riguarda la realizzazione dell’impianto di biometano autorizzato dal Comune di Modica in contrada Zimmardo-Bellamgna, di fatto alle porte della città marinara. La vicenda è ormai nota per l’impatto mediatico avuto grazie alla mobilitazione di tanti cittadini e del Cspa (il Comitato per la tutela e la salvaguardia della salute e dell’ambiente). Migliaia le firme raccolte (anche dal fronte modicano) per dire no all’impianto proposto dalla Biometano Ibleo arl, autorizzato con procedura semplificata, ma le cui caratteristiche, secondo molti, rispecchiano quelle di un impianto industriale. Naturalmente questa vicenda ha anche un risvolto giudiziario con un primo ricorso presentato dal Consorzio Bellamagna (quindi dai residenti) con interventi ad adiuvandum del Comune e dell’Associazione Rifiuti Zero. La prima partita, al Tar, è stata vinta dall’azienda, ma i residenti hanno fatto appello al Consiglio di Stato che entrerà nel merito della vicenda il prossimo 13 di ottobre. Intanto è stato presentato anche ricorso straordinario al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore ai Beni Culturali, ricorso che, però, non ha mai avuto risposta. Il sindaco Roberto Ammatuna ha più volte chiesto ai parlamentari ragusani di sollecitare la risposta del governatore siciliano.