Sospette infiltrazioni mafiose, ispezione a Castiglione di Sicilia

Il prefetto di Catania ha disposto un accesso ispettivo nel Comune di Castiglione di Sicilia. L’obiettivo è quello di “verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”. A ufficializzare questo provvedimento è sta stessa prefettura etnea aggiungendo che la commissione si è insediata già questa mattina.

Il Comune di Partinico è stato tra gli ultimi che sono stati sciolti in Sicilia per infiltrazioni mafiose, nel luglio del 2020. In 5 non potranno candidarsi alle prossime elezioni amministrative di autunno perché considerati “incandidabili” dalla I sezione del tribunale civile di Palermo. Ad essere stata emessa la sentenza: accolto il ricorso del ministero dell’Interno per quanto concerne gli ex assessori Maria Grazia Motisi e Angela Landa, e per i tre ex consiglieri Vito Giuliano, Gioacchino Albiolo e Vito Alessio Di Trapani. Questi quindi non potranno più candidarsi alle prossime “elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgeranno nel territorio della regione Siciliana, limitatamente al primo turno elettorale successivo al provvedimento adottato dal Presidente della Repubblica in data 29 luglio 2020”. Inammissibile invece il ricorso nei confronti di altri due ex assessori, Monica Supporta e Rosi Pennino, che quindi potranno ricandidarsi e soprattutto togliersi da dosso una “macchia” del genere.

Nel luglio dell’anno scorso toccò invece a San Giuseppe Jato, sempre nel palermitano. Vennero nominati i componenti della commissione straordinaria che amministreranno il Comune per almeno 18 mesi. La commissione è composta dai viceprefetto Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte. Così ha stabilito il Consiglio dei ministri riunitosi ieri sera, e che ha confermato il provvedimento con una scarna nota.