Lettera aperta di Luana Ilardo a Nicola Morra e alla Comm. antimafia

Pubblichiamo questa lettera di Luana Ilardo, figlia del collaboratore Luigi Ilardo, tratta dalla sua pagina Facebook.

Nicola Morra,
caro Presidente lei sa che questa è un’ammissione di colpevolezza bella e buona, vero?
Ora è chiara tutta la pagliacciata della non individuazione della masseria? Dei 3 sopralluoghi ad alto rischio che gli fecero fare a mio padre?
Delle pecore e dei pastori che mettevano a rischio la salvaguardia della banda bassotti (Ros)?
Del fatto che anche quando individuata la masseria non fu mai messa sotto osservazione con nessun mezzo e in nessun modo per gli ulteriori 6 anni in cui Provenzano latitò lì dentro?
Della totale indifferenza riguardo tutte le informazioni che mio padre diede su i vari fiancheggiatori di Provenzano, dove fornendo numero di telefono, di targhe non scattarono mai delle indagini se non dopo anni dalla sua morte?
Del fatto che fecero ammazzare mio padre prima che coinvolgesse tutta la magistratura e che le sue dichiarazioni avrebbero fatto saltare questo scabroso e subdolo patto tra la mafia e lo Stato?
Della persecuzione che Riccio subì, che venne arrestato, diffamato, preso per bugiardo?
Ora che si fa caro Presidente?
Pietro Riggio ha detto la verità, come quella che ho sostenuto sempre io e tantissimi altri.
Luigi Ilardo è stato VENDUTO dallo Stato perché lo Stato doveva proteggere Bernardo Provenzano!
Hanno salvato per l’ennesima volta il fondoschiena di questi “signori” ma hanno fatto uccidere mio padre, Attilio Manca e tutte le altre centinaia di morti negli 11 anni a seguire.
Ora chi denunciamo, ora chi si assumerà le responsabilità di questi morti?
Ci diranno che li hanno immolati per salvare la Nazione dall’ira funesta di Salvatore Riina?
Presidente oggi più che mai, come il peggiore degli sforzi che lei ha sostenuto deve difendere e chiedere spiegazioni su queste morti, perché se non lo farà lei non lo farà nessun altro per noi.