L’alternativa c’è, si chiama Cateno De Luca.

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Basta con le mummie di un passato fatto di degrado e sottosviluppo economico, sociale e strutturale.

Continua la lotta per la nostra Terra, per le nostre aziende, ingiustamente sequestrate e/o confiscate per delle inesistenti infiltrazioni mafiose ed affidate ad amministratori giudiziari corrotti, nominati da magistrati, quale Silvana Saguto, peraltro già condannata anche in appello, per avere razziato, distrutto e fatto fallire il 90% delle aziende da lei gestite in maniera fraudolenta, per soddisfare gli appetiti della sua famiglia e della sua cerchia di amici. Il caso di Pietro Di Vincenzo a Caltanissetta, quello della famiglia Cavallotti e dei Niceta nel Palermitano, di Calcedonio Di Giovanni nel Trapanese, Calogero Romano ed i fratelli Agró di Racalmuto in tal senso, sono emblematici. Lottiamo per i nostri Comuni, ingiustamente sciolti per mafia quali Siculiana, la mia Racalmuto, Scicli, Vittoria, Augusta, Pachino, San Cataldo, Misterbianco e via via tutti gli altri. Comuni sciolti da alcuni criminali di Stato che hanno agito dentro i ministeri, le prefetture e gli uffici giudiziari, per favorire le lobby dei rifiuti e del petrolio.

Lottiamo per affermare i principi ed i valori di libertà e giustizia sociale.

Lottiamo perché si possa ricominciare a fare impresa senza vivere con l’incubo che, da un momento all’altro, dei ben individuati criminali di Stato, continuino a rubare le aziende dei nostri territori, con la scusa che odorano di mafia.

Lottiamo per impedire che continuino ad impadronirsi, a colpi di ingiusti scioglimenti per mafia, dei Comuni amministrati da sindaci e consigli comunali, fatti fuori perché difendono l’ambiente, la salute e le tasche dei cittadini. Lottiamo per sconfiggere la mafia dell’antimafia che, per motivi politici ed economici, ha favorito l’ascesa dei falsi professionisti dell’antimafia.