Gratteri scopre ” uno stato segreto” e scattano gli arresti per 12 indagati tra cui un Generale della GDF e un maresciallo dei Carabinieri

 Ci mancava anche lo stato antartico. Indagato anche l’avvocato Baldassare Lauria. La Procura di Catanzaro accusa diverse persone anche di Alcamo. Una operazione che fa svegliare dal torpore estivo e dagli esiti imprevedibili. Gratteri non è nuovo ad azioni giudiziarie di questo genere. Avrebbe scoperto uno “stato” segreto

 Lo Stato (fittizio) aveva un nome altisonante, Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”. 

Capo di Stato un alcamese, pensionato, Damiano Bonventre, classe ’51, tra le 12 persone oggi colpite da una misura cautelare eseguita dagli agenti della Direzione centrale polizia di prevenzione e dalle Digos di Cosenza, Genova, Lucca, Perugia, Padova, Teramo e Trapani.

Tra questi indagati, raggiunti da avviso di garanzia, c’è anche l’avvocato alcamese Baldassare Lauria. Nome noto il suo perché legato, oltre che alla politica, per anni è stato esponente della destra alcamese, ma è stato anche difensore di Giuseppe Gulotta, scagionato, dopo anni di carcere, e grazie al processo di revisione, dalla strage dei carabinieri Apuzzo e Falcetta, commessa ad Alcamo Marina nel gennaio 1976.

Associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio. Sono alcuni dei reati contestati a vario titolo ai numerosi indagati di una lunga e complessa indagine sfociata in una maxi operazione coordinata dalla procura di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, ed eseguita dai poliziotti della questura locale in collaborazione con la Direzione centrale polizia di prevenzione e le questure di Cosenza, Genova, Lucca, Perugia, Padova, Teramo e Trapani. In esecuzione decine di misure cautelari.

L’operazione “L’isola che non c’è”

I nomi degli arrestati

Agli arresti domiciliari:
Damiano Bonventre (Alcamo, 1951);
Mario Farnesi (Viareggio, 1950);
Liliya Koshuba (Uzbekistan, 1956);
Paola Dalle Luche (Viareggio, 1971);
Giuliano Sartoron, alias “Giuliano Medici” (Verona, 1972);
Federico Lombardi (Livorno, 1957);
Enrico Gambini (Teramo, 1966);
Emanuele Frasca (Imperia, 1966);
Lorella Cofone (Cosenza, 1963);
Nicola Pistoia (Catanzaro, 1958);
Roberto Santi (Sestri Levante, 1953).

Arresti domiciliari con braccialetto elettronico:
Fabrizio Barberio (Catanzaro, 1972).

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:
Carmina Talarico (Cropani, 1962).

I reati in contestazione sono quelli di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio. L’articolata attività investigativa ha preso avvio il 7 aprile 2021 da una perquisizione svoltasi presso un immobile sito in Catanzaro che costituiva la sede diplomatica dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”.

Un’associazione a delinquere con tentacoli nazionali

A seguito degli approfondimenti investigativi finora svolti e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, è emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale ed avente i principali nuclei territoriali in Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate sul raggiro in merito all’esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959.

Lo “Stato Antartico” che non c’è

Secondo l’ipotesi accusatoria, per conferire credibilità in ordine all’effettiva esistenza del suddetto Stato agli occhi di ignari cittadini, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifizi, quali l’apparente creazione di Istituzioni varie (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d’identità anche validi per l’espatrio. Così facendo, avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l’acquisizione della cittadinanza  dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro, prospettando loro i vantaggi più disparati: dalla possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, alla possibilità di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero, alla possibilità di consentire l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri.

Trasferirsi per ridurre le tasse

Attraverso l’adesione allo Stato Antartico, i benefici più allettanti esposti erano però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale, con un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo Stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia; quelli afferenti alla possibilità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano atteso che sarebbero divenuti beni “sangiorgesi”; quelli di poter continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione/sospensione dall’albo e di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali. In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare.

Un contributo per l’acquisto dell’isola greca

Gli indagati, poi, avrebbero incamerato dai cittadini “antartici” un’ulteriore somma di denaro pro – capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato. Il GIP ha inoltre riconosciuto la sussistenza della gravità indiziaria per i delitti di illecita fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio.

I documenti “sangiorgesi”

Stando alle attuali risultanze investigative, gli indagati hanno infatti formato dei documenti di riconoscimento contraffatti (passaporti, carte d’identità diplomatiche), ma totalmente corrispondenti ai format internazionali, e li hanno utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanza stupefacente. In almeno un caso, poi, è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia. I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore a 400.000 €, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, ove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.

Fonte Iacchitè – Live Sicilia