Montante, ecco le carte sui rapporti con i giudici(assolti dall’imputato)

Montante, ecco le carte sui rapporti con i giudici(assolti dall’imputato)

Tra le carte dell’inchiesta denominata ‘double face’ relativa al cosiddetto #ilsistemamontante, compare anche il nome di Scarpinato, ex procuratore generale a Palermo, oggi candidato al Parlamento Nazionale nei 5 Stelle.

Tra le tante annotazioni custodite da Montante, ce n’è una del 3 maggio 2012 con la dicitura «Scarpinato mi consegna composizione del Consiglio Csm con i suoi scritti per nuovo incarico… Procura Generale Palermo + Dna»; rinvenuto anche un foglio con la composizione del Csm e accanto a ogni nome la «corrente giudiziaria o il partito politico di riferimento».

Ma Montante su Scarpinato (che ammette di aver visto «sempre per finalità istituzionali e anche se a volte ci siamo incontrati a casa sua è stato sempre per parlare di lavoro e di strategie di lotta alla criminalità») è tranchant: «Non mi ha mai parlato della sua candidatura a procuratore generale di Palermo, né mi ha chiesto di intervenire a suo favore».

Chiarito anche il riferimento alla piantina di un’abitazione a Caltanissetta «di proprietà dei parenti» del giudice, fra gli atti sequestrati. «Ho saputo per caso che la sua famiglia

aveva una casa in vendita al centro – ricorda Montante – e, come privato, mi sono anche interessato per l’acquisto, ma dopo aver visto la piantina non se ne fece nulla perché non

era di mio interesse».

Onde evitare qualche peccato di lesa maestà, omettiamo pure di sottolineare che le posizioni, tutte quante archiviate, dei 10 magistrati, iscritti a modello 45 (utilizzato per le notizie di reato che non passano al vaglio del tribunale ma solo della procura), e tra questi Scarpinato, per i quali la Procura di Caltanissetta ha mandato gli atti a Catania, sono state ritenute, dal procuratore Zuccaro, per lo meno discutibili. Non è un caso che per tali ragioni ha informato della vicenda il CSM.

La legge è uguale per tutti ma, come diceva Orwell, per alcuni è ‘più uguale’.

Per quanto attiene poi gli sforzi tendenti a giustificare quanto è avvenuto, sostenendo che è stato lo stesso ex falso paladino dell’antimafia, in un qualche modo a scagionare i magistrati indagati, vi invito a leggere l’ottimo articolo del giornalista Mario Barresi, peraltro riportato integralmente nel mio libro, #ilsistemamontante dall’emblematico titolo: ‘l’imputato assolve i magistrati’. L’imputato è chiaramente Montante, mentre i magistrati sono, come detto10, di cui il più autorevole era proprio Scarpinato.

Per il resto come si suole dire in Sicilia: ‘conzala comu vuó, sempre è cucuzza!’