Montante, annullato il sequestro conservativo dei beni

Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso dei legali di Antonello Montante. Annullato il sequestro preventivo di quattro immobili tra Caltanissetta e Serradifalco.

Lo scorso 21 luglio la Corte d’Appello di Caltanissetta, presieduta da Andreina Occhipinti, ha accolto la richiesta avanzata dall’avvocato Raffaele Palermo, legale del Comune di Caltanissetta, parte civile al processo sul cosiddetto “Sistema Montante”, nel merito del sequestro conservativo dei beni di Antonello Montante. Il sequestro conservativo è un provvedimento preventivo: si sequestra e si conserva il bene dell’imputato a garanzia del pagamento dell’eventuale risarcimento del danno a favore della parte civile costituita in giudizio contro l’imputato. Dunque, a carico dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, condannato in secondo grado a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico, è scattato il sequestro di tre beni immobili a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, dove è nato Montante: due in via Dante Alighieri e uno in via Polizzi, per un valore complessivo di oltre 40mila euro, considerati anche Iva, spese forfettarie e interessi. Nominato anche il custode giudiziario. 40mila euro? Sì, infatti: il 3 agosto scorso la stessa Corte d’Appello ha accolto la richiesta, ancora dell’avvocato Palermo, di sostituire gli immobili già sequestrati con altri immobili. L’avvocato ha rilevato che uno dei tre immobili sequestrati a Montante in realtà non risulta di sua proprietà, e gli altri due sono in condizioni precarie. La Corte ha quindi disposto il sequestro conservativo di altri quattro immobili, uno a Caltanissetta e tre a Serradifalco tra cui la villa dell’imprenditore. Ebbene adesso il Tribunale del Riesame ha annullato il provvedimento di sequestro dei beni, ritenendolo infondato. E ha ordinato la restituzione di tutti gli immobili a Montante. E’ stato così accolto il ricorso dei legali di Antonello Montante, gli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina. E’ atteso il deposito delle motivazioni che hanno indotto i giudici del Riesame a ritenere infondato il sequestro conservativo.

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