Dobbiamo dare atto a Gianfranco Miccichè, commissario pro tempore di Forza Italia in Sicilia, che senza di lui la politica siciliana sarebbe molto più noiosa.

Certo, forse ci si potrebbe dedicare di più ai gravi problemi dell’isola; ma come poter fare a meno di un politico che in modo palese rappresenta tutti i paradigmi della vecchia politica.

Ovviamente scherziamo. Di un politico come Miccichè faremmo volentieri a meno.

Per anni ha fatto l’opposizione a Musumeci e adesso, dopo aver giurato per mesi il contrario, ha deciso di fare l’opposizione anche a Schifani visto che non ha ricevuto quello che aveva chiesto.

Fino ad arrivare al rischio della farsa.

Forza Italia 1 e Forza Italia 2.Miccichè all'opposizione.

Forza Italia ha eletto all’ARS 13 deputati. Alla riunione del gruppo parlamentare, nove di essi (compreso Renato Schifani) hanno eletto capogruppo Stefano Pellegrino.

La cosa non è piaciuta a Gianfranco Miccichè, il quale con i tre deputati rimanenti ha costituito un altro gruppo, del quale si è fatto eleggere capogruppo.

Entrambi i gruppi si sono denominati “Forza Italia” creando un notevole problema al neopresidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, il quale non ha potuto fare altro che denominarli Forza Italia 1 e Forza Italia 2.

Il primo gruppo con nove deputati è ovviamente in maggioranza e il secondo, di fatto, all’opposizione.

Sta ridendo tutta Italia, e la cosa non può che darci un certo fastidio.

Sarebbe il caso che il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, togliesse le castagne dal fuoco e suggerisse al suo luogotenente siciliano di ritirarsi in un dorato esilio romano.

Non gli hanno dato nulla neanche a Roma; ma almeno lì potrà pavoneggiarsi facendosi chiamare senatore e nessuno lo compatirà pensando ai fasti del suo passato.

E nel frattempo, governo e parlamento in Sicilia, anziché essere costretti ad occuparsi di Gianfranco Miccichè, potranno impegnarsi nella risoluzione delle emergenze vere dell’isola.