All’Assemblea Regionale Siciliana voci soffuse ma largamente diffuse raccontano della ripresa di vecchie trattative tra Miccichè e i renziani.

Gianfranco Miccichè è ormai largamente isolato nel suo partito e nella coalizione di centrodestra a livello regionale dopo il suo tentativo fallito di imbrigliare e dirigere dall’esterno il nuovo Presidente della Regione, Renato Schifani.

Pare che, anche a livello nazionale, non trovi più la precedente disponibilità, se è vero che anche la sua principale sponsor, la senatrice Licia Ronzulli, ha cominciato ad esternare in pubblico qualche critica sui molteplici errori di Gianfranco.

E soprattutto se si pensa che a sua difesa non è fino adesso arrivato neanche il più piccolo cenno di avallo di Silvio Berlusconi.

In pochissimi hanno seguito Miccichè

D’altronde la rottura del gruppo parlamentare regionale di Forza Italia e il fatto che solo altri 3 parlamentari su 13 lo abbiamo seguito nel gruppo dissidente testimoniano il suo non avere più alcuno spazio e alcun ruolo nello scenario politico del centrodestra.

I parlamentari che lo hanno seguito diventeranno peraltro soltanto due nel momento in cui Tommaso Calderone sarà obbligato ad optare per il Senato. La ex miccicheiana Bernadette Grasso, che gli subentrerà, sceglierà infatti anch’essa Schifani. Il gruppo stesso rischierà lo scioglimento (scendendo sotto il numero minimo di tre) nel caso che anche il nostro Gianfranco dovesse optare per il Senato.

L’ininfluente Miccichè starebbe quindi pensando, secondo queste voci maliziose, di abbandonare il centrodestra; per proseguire il suo impegno al centro del sistema politico, come lui stesso aveva più volte evocato negli anni passati, quando polemizzava violentemente con la Lega e trattava quasi pubblicamente con Renzi e con l’allora senatore Faraone.

Trattative Miccichè - Renzi? Voci soffuse all'ARS.
L’ex Presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Sono ancora nella memoria di chi segue la politica i tempi di quella che venne chiamata Forza Italia Viva. I tempi nei quali si dichiarò l’avvenuta federazione dei gruppi parlamentari all’ARS.

Tutti ricordano la famosa cena nell’ottobre 2021 all’Enoteca Pinchiorri di Firenze (tre stelle Michelin) tra l’allora Presidente dell’ARS e il leader d’Italia Viva, Matteo Renzi. E l’entusiastica successiva dichiarazione di Miccichè: «È stata una serata davvero bella, con una persona colta e piacevole, prima ancora che con un politico di livello superiore».

Come dimenticare poi la dichiarazione che l’allora senatore Davide Faraone fece nel febbraio 2022 parlando di Miccichè. «Sta dimostrando di avere coraggio – disse Faraone-. È tempo di passare dalle chiacchiere ai fatti. Chi parla di campo largo e di “modello Draghi” deve avere gli attributi per attuarli. Gianfranco sta dimostrando di averli. Altri dovrebbero fare altrettanto anziché stare sempre sotto traccia. Palermo prima e la Sicilia dopo possono rappresentare un ottimo inizio».

Miccichè di nuovo tentato da trattative con Renzi

Vi sarebbero secondo alcuni in questi giorni di nuovo in corso trattative per un prossimo passaggio dell’ex Presidente dell’ARS nelle file di Italia Viva.

La tentazione sarebbe quella di confluire prima della formazione del nuovo soggetto che nascerà dalla fusione di Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi.

Dopo rischierebbe di non essere più possibile. Nella sua visita a Palermo l’11 novembre Calenda fece infatti una dichiarazione durissima nei confronti di Miccichè.

“E’ chiaro che uno che sostiene la candidatura di un presidente della Regione – ha detto Carlo Calenda parlando di Miccichè –, e due mesi dopo dice che è peggio di quello che c’era prima, ha un grado di confusione, tale da renderlo un interlocutore non attendibile.”

Ma certo non gli verrà facile

Chissà se il nostro Gianfranco riuscirà a regalarci un’altra straordinaria giravolta.

Qualcosa ci dice però che non gli verrà facile.

La volta scorsa fu lui a fare naufragare le trattative inglobando dentro Forza Italia parte dei parlamentari di Italia Viva. Questa volta forse sarà Renzi a non voler rischiare di mettersi dentro uno dei personaggi più ingombranti e più chiacchierati del panorama politico siciliano.

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