La morte della bimba migrante a Lampedusa, avviata un’inchiesta

Un barcone carico di migranti è affondato a circa 10 miglia a sud di Lampedusa: un bimba di poco meno di 3 anni, di nome Rokia, della Costa d’Avorio, in viaggio con la madre, è morta. E poi un bambino di 2 anni versa in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita. E poi diversi ustionati e assiderati. La vittima è spirata al Poliambulatorio di Lampedusa, dove è giunta con sindrome da annegamento. I medici sono riusciti invece a rianimare, effettuando il massaggio cardiaco, il bambino sullo stesso barcone che, come tutti gli altri profughi, è caduto in acqua. Al Poliambulatorio vi sono alcune persone con ustioni da carburante o con sindrome da annegamento. A soccorrere i 43 migranti è stata la Guardia di finanza. I due bambini sono stati invece trasbordati dalla Guardia costiera. Sono originari di Costa d’Avorio, Guinea e Camerun. Tra loro anche 9 donne e 3 minori. Sono partiti da Sfax. Hanno pagato 2.500 dinari (circa 750 euro) a testa il biglietto per effettuare la traversata con la barca in ferro. Non vi sarebbero dispersi. La Procura di Agrigento ha avviato un’inchiesta a carico di ignoti, per le ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Le indagini sono state delegate alla Squadra Mobile. Domani, 20 dicembre, arriverà il responsabile del presidio territoriale di emergenza di Lampedusa che effettuerà l’ispezione cadaverica.