IL CORAGGIO DI DIRE LA VERITÀ: dall’ex Presidente dell’Antimafia Morra ai giornalisti Finocchiaro, Mondani, Purgatori, Bova, Di Natale…

L’Italia come è noto è un Paese senza verità.Tutti sappiamo che la nostra è da sempre stata una Repubblica democratica a sovranità limitata. Dallo sbarco degli Alleati in Sicilia, nel 1943, sino ad oggi, è sempre la stessa storia. Per nostra fortuna alcuni di quelli che fino a ieri erano considerati dei fitti misteri, oggi sono delle evidenti verità. Il tutto è stato possibile grazie anche ad un ex Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Nicola Morra, che ha voluto sentire parecchie persone che avevano tanto da dire, ma che in passato non potevano varcare la soglia di Palazzo San Macuto, sede dell’Antimafia Nazionale. Morra ha avuto inoltre il grande merito di avere desegretato molti documenti sui quali, per troppo tempo, è stato apposto il segreto di stato, spesso del tutto ingiustamente.
Se più di un velo è stato squarciato, per lo meno sugli ultimi 40 anni di depistaggi ed eversione di Stato, dobbiamo dire inoltre grazie anche a dei giornalisti, nel vero senso della parola, quali Pino Finocchiaro di Rainews24, Paolo Mondani di Report, Andrea Purgatori di La Sette. Non possiamo sottacere i nomi e cognomi di Marco Bova, autore del libro su Matteo Messina Denaro dal titolo ‘Latitante di Stato’ od ancora quello di Angelo Di Natale, unico caso in Italia di giornalista licenziato in tronco dalla RAI, per essere stato sorpreso ad invocare verità e giustizia. È proprio grazie a questi pochi rappresentanti di una categoria spesso parecchio asservita alle logiche perverse del profitto e del potere politico, nonché grazie ad altre decine di loro colleghi e blogger, che in Italia riusciamo ancora ad indignarci. I loro racconti, anche se ci inquietano e ci sconvolgono, per fortuna ci fanno sentire ancora vivi, seppure siamo sempre circondati ancora da molte, forse anche troppe, ‘anime morte’. Purtroppo coloro che badano solo al proprio orticello in maniera poco nobile, per non dire del tutto ignobile, o che magari più semplicemente, preferiscono il quieto vivere, non si accorgono che siamo scivolati molto in basso, a ridosso di un baratro; costretti come siamo a mentire persino a noi stessi, recitando la parte che una vita, a volte davvero insulsa ed insignificante, ci ha assegnato.
Ed allora sveglia!
Ed allora dai, non continuiamo a fare gli zombie.
Anche coloro i quali sembrano apparentemente rassegnati, in cuor loro in realtà non sopportano la sciatteria, l’impudenza, l’ipocrisia e l’arroganza di alcuni avvoltoi che conosciamo assai bene. Ci riferiamo alla blasfemia di coloro che, dentro le Istituzioni, a vari livelli, hanno lacerato le carni delle vittime sacrificali di un ‘regime’ che continua ad inghiottire di tutto, per poi cibarsene, come se si trattasse del corpo e del sangue di Cristo. L’unica prospettiva per chi cerca la verità per forza di cose deve continuare ad essere solo quella della delegittimazione e della calunnia e/o del martirio? Martirio che poi, come ben sappiamo, viene puntualmente commemorato da carnefici ben attrezzati ed armati della scure di una ‘giustizia’ fallace e disumana; quella che a volte, anzi assai spesso, viene esercitata da uomini senza scrupoli, senza coscienza e, soprattutto, senza dignità.
Ecco perché è necessaria una sollevazione popolare, per uscir tutti quanti fuori da quell’agghiacciante e tragico torpore che ha obnubilato le menti e le coscienze anche di chi, per il ruolo istituzionale e professionale che ricopre, è deputato a cercare, a fare emergere, ad affermare ed a difendere, anche e soprattutto nelle sedi opportune, tutta la verità e nient’altro che la verità.