Che delusione questo capomafia che non è ricorso alla chirurgia plastica per cambiare faccia, nemmeno un piccolo intervento per correggere un leggero strabismo. Tale e quale a come immaginavamo che fosse, preciso agli identikit e ai fotofit elaborati nei gabinetti di polizia scientifica a mano a mano che invecchiava in latitanza.
Il montone stile gigolò anni ‘70, il mito di don Vito Corleone de Il Padrino come un qualunque mafiosetto di borgata, il Viagra nella camera da letto.
La malattia che gli ha fatto abbassare la guardia, il superboss che ha fatto saltare autostrade si è presentato in tutta la sua ordinarietà dopo trent’anni di latitanza.