Emergenza rifiuti. In rivolta i sindaci del messinese dopo il blocco dell’impianto di Trapani

Mentre esplode la protesta dei sindaci del comprensorio tirrenico nebroideo che si ritrovano con una nuova emergenza rifiuti alle porte a seguito della decisione del gestore dell’impianto di Trapani di non far conferire i rifiuti indifferenziati in quanto contenenti altra tipologia di immondizia non conferme, sono i “privati” da dare risposte con le loro proposte. Così mentre i camion sono costretti a tornare indietro sempre poter smaltire il carico di spazzatura con la conseguenza dell’impossibilità di raccogliere le altre frazioni di rifiuto previste nelle diverse giornate di calendari comunali, determinando quello che è un ormai annunciato corto circuito, che non riguarderà solo l’indifferenziata ma tutti gli altri rifiuti destinati a rimanere davanti alle abitazioni o ai margini delle strade, Giuseppe Pettina, advisor del Consorzio Cassiopea, rilancia la proposta tecnica già presentata in forma di progetto esecutivo alla Srr Messina, nell’ultima manifestazione d’interesse. Così se da un lato i sindaci del comprensorio, vista la situazione, sono costretti a chiedere alla SRR di avanzare istanza a Palermo per utilizzare non più Trapani ma la discarica di Catania dall’altro lato intensifica la rete di incontri.

L’ultimo a Milazzo, nei giorni passati, dove si sono riuniti i sindaci Barcellona, Patti, Furnari, Gioiosa Marea, Oliveri, oltre naturalmente allo stesso sindaco di Milazzo. Questo per fare il punto della situazione ma soprattutto ipotizzare delle nuove soluzioni che consentano di uscire da una emergenza sorta nello smaltimento dei rifiuti a causa dei problemi sollevati dal gestore dell’impianto di Trapani che ormai da due settimane non permette il regolare conferimento degli automezzi delle ditte appaltatrici di ciascuna municipalità respingendoli al mittente senza consentire lo svuotamento del carico.

Ne è venuto fuori un documento congiunto nel quale i sindaci scrivono: “Tale atteggiamento del gestore determina gravi disagi alle nostre comunità, considerato che i mezzi restano carichi di immondizia indifferenziata, non permettendo la raccolta delle altre frazioni e quindi provocando una emergenza igienico-sanitaria visto che i rifiuti sono destinati a rimanere nelle strade. Una situazione assurda per Comuni che sono costretti a sobbarcarsi notevoli oneri di natura organizzativa, ma soprattutto economici per raggiungere il sito di Trapani. Per di più su 108 Comuni della provincia di Messina, solo 31, ovvero appena il 30 per cento è stato destinato dalla Regione, non se ne comprende le ragioni, all’impianto di Trapani, mentre tutti gli altri sono stati autorizzati per la discarica di Catania. Da qui la decisione chiedere alle SRR operanti nei territori di competenza, di presentare immediatamente una istanza alla Regione affinché autorizzi i Comuni da loro amministrati a conferire presso la discarica di Catania come avviene per la prevalenza delle municipalità della provincia di Messina e di  avviare contestualmente una interlocuzione con il presidente della Regione e con l’assessore regionale all’Energia per trovare una soluzione che ponga fine ad un corto circuito col gestore che  si trascina da tempo e che condiziona l’attività che queste municipalità sono impegnate a portare avanti con efficacia nel settore igienico-ambientale”.

E gli amministratori locali non escludono di valutare nelle prossime settimane la possibilità di azioni eclatanti come quella di non recarsi più a Trapani per conferire i rifiuti indifferenziati prodotti sui propri territori ma di lasciarli a Palermo davanti la sede dell’assessorato regionale. A distanza interviene Giuseppe Pettina del consorzio Cassiopea, oggi capofila anche di un pool di aziende che sta progettando in impianto di smaltimento in grado di trasformare i rifiuti anche in energia elettrica, con un impatto ambientale ridotto al minimo (molto meno dei più gettonati  impianti attualmente proposti sul mercato).Pettina evidenzia: “noi pensiamo che bisogna esternare un fatto concreto, che i sindaci debbono essere più incisivi a tutela del loro territorio a livello ambientale e anche economico” . E aggiunge: “Noto con dispiacere che si alza la voce solo quando si crea il disagio delle discariche piene” e impietosamente sottolinea: “Dimenticano i nostri primi cittadini che le discariche sono destinate a chiudere, sono obsolete, strapiene, autentiche bombe ambientali. Questo ormai da tempo, Oggi scoprire questo è essere indietro di decenni”- e continuando – “I sindaci dovrebbero prendersi cura della salute dei cittadini e dell’ambiente, guardando avanti. Nessuno tra di loro parla di questo. Noi come gruppo imprenditoriale diciamo che l’attenzione maggiore deve essere posta nei confronti dell’ambiente, qualunque sia la soluzione, finiamola di patteggiare per una parte o l’altra. Questo è il punto di partenza. E Giuseppe Pettina conclude: “La nostra area di progettazione composta da tecnici, professionisti del settore, che coinvolge l’università, il politecnico, grandi aziende e partners d’oltralpe ha già proposto una soluzione ai comuni di Messina e Catania, Enna. Progetti concreti, attuabili e realizzabili in 12 mesi. Risolutivi. Abbiamo dialogato con la Politica e i Politici, offrendo soluzioni. Siamo gli unici partecipanti a una manifestazione d’interesse della Srr Messina per la quale attendiamo risposta. Alla Cassiopea investiamo fondi, energie, abbiamo la capacità finanziaria di realizzare un impianto di 100 milioni di euro, senza nessun intervento pubblico, proprio in Sicilia. Ancora aspettiamo e e nel frattempo si studia o si pensa come fare, pur di non ascoltare un iniziativa propositiva. A questo punto è giusto che i cittadini sappiano”. E Pettina, tra le righe anticipa una grande manifestazioni rivolta agli addetti ai lavori ed ai media per presentare le iniziative tecnologiche della Cassiopea e che rientrano nel progetto Enter.