Espressioni sessiste contro giornalista: il caso del senatore giarrusso

Clamoroso sviluppo della vicenda giudiziaria che vede contrapposti l’ex esponente del M5s Mario Giarrusso e la giornalista Debora Borgese, che si è ritenuta diffamata da espressioni dell’ex senatore tanto da avviare un procedimento penale, che in un primo tempo sembrava essersi arrestato dopo la decisione del Senato che un anno fa circa aveva bloccato l’iter per insindacabilità del parlamentare.

Oggi si è saputo che il giudice della quarta sezione penale del Tribunale di Catania Vania Condorelli ha deciso di accogliere l’istanza della parte civile Borgese (con l’avv. Eleonora Condorelli) che con una memoria aveva contestato la decisione del Senato. Ora, sarà la Corte Costituzionale a dover dirimere il conflitto di attribuzione: passeranno con ogni probabiliutà diversi mesi, ma intanto la vicenda si è clamorosamente riaperta.

Una vicenda aggiungiamo da commedia all’italiana, in linea con i tempi che vive il Belpaese ancora alle prese con l’effetto della demagogia dell’ “anticasta” e dei suoi “protagonisti”.

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