Matteo Messina Denaro e gli amici di gioventù

Alcuni amici di gioventù ricordano Matteo Messina Denaro: l’eleganza, la cultura, le automobili, le donne, lo chemin de fer. Il rispolvero delle lettere con Vaccarino.

A margine dell’inchiesta in corso relativa all’arresto di Matteo Messina Denaro e alla sua rete di protezione durante 30 anni di latitanza, fioccano le testimonianze anche degli amici di gioventù. Alcuni, che non rinnegano affatto l’amicizia, ricordano: “Matteo era di livello superiore. Era di un’eleganza e di uno stile per noi inarrivabile. E poi è un uomo colto. Leggeva Nietzsche, libri di romanzieri importanti, scrittori sudamericani. A volte faceva citazioni per noi incomprensibili. In 30 anni di solitudine chissà quanti libri avrà letto”. E poi altri amici raccontano: “Matteo è una persona gentilissima, generosa. Forse avrà una doppia personalità considerate le tante condanne. Ma con gli amici era un galantuomo”. E poi un altro: “Quello che mi ha stupito è sapere che ha consentito di fare un selfie con il medico della clinica dov’è stato operato. Lui non amava farsi ritrarre, ed era pure latitante. Mi chiedo perchè si sia fatto quella foto”. A Castelvetrano, dove è nato il 26 aprile 1962, Messina Denaro ha frequentato le elementari nella scuola “Ruggero Settimo”, le medie all’istituto comprensivo “Capuana-Pardo”, e poi si è iscritto all’Istituto tecnico commerciale ma non ha terminato gli studi. Nel suo carteggio con l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonino Vaccarino, alias “Svetonio”, utilizzato dai servizi segreti per catturare il boss, lui, Messina Denaro, col nome di “Alessio”, nel febbraio del 2005 in una lettera a Vaccarino “Svetonio” cita lo scrittore brasiliano Jorge Amado. E scrive: “Amado diceva che non c’è cosa più infima della giustizia quando va a braccetto con la politica, ed io sono d’accordissimo con lui”. E poi scrive ancora: “Veda, io qualche rimpianto nella mia vita ce l’ho: il non aver studiato è uno di essi, è stato uno dei più grandi errori della mia vita, la mia rabbia maggiore è che ero un bravo studente, solo che mi sono distratto con altro. Se potessi ritornare indietro conseguirei la laurea senza ombra di dubbio… vorrei la laurea solo per me stesso e non per altro… Oggi mi ritrovo ad avere letto davvero tanto essendo la lettura il mio passatempo preferito, a livello culturale mi definisco un buono a nulla (visto che non ho le basi) che se ne intende un po’ di tutto”. E a testimonianza di ciò nel suo covo in vicolo San Vito 4 a Campobello di Mazara sono stati trovati diversi libri tra cui alcuni testi storici e filosofici. E poi altri amici ricordano ancora: “Matteo a fine anni ’80 si muoveva tra l’hotel Zeus, il ristorante Pierrot, il Clip line pub, il bar Paperino, il Paradise beach dove conobbe Andrea Haslehner, bella ragazza austriaca di cui s’innamorò. E’ vero che aveva la passione per la bella vita, le donne, le auto. Ma da giovane quale ragazzo non l’ha? Aveva una Bmw, se non ricordo male una E30, poi ha comprato una Lancia Delta integrale e infine la Porsche Carrera”. E poi altri amici aggiungono: “Matteo amava giocare a carte, soprattutto a Chemin de fer. E frequentava il circolo Pirandello e il circolo Gioventù. Un giorno con l’accendino diede fuoco a un assegno di 800 mila lire, che era girato tra i tavoli da gioco e che alla fine arrivò a lui, e si accese una Merit. I soldi erano stati persi da un suo amico”.

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