Carlo Guarany. NON E’ UN PAESE PER GIOVANI

https://youtu.be/QYe2cIpXBwM
Carlo Guarany. NON E’ UN PAESE PER GIOVANI.
Ieri mio figlio più giovane (Ventotto anni.) mi ha detto che sta seriamente valutando alcune opportunita’ di lavoro all’estero (Soprattutto Germania.) per lui e sua moglie nell’ipotesi di trasferirsi con loro figlio di dieci anni, lasciando l’impiego attuale.
Una parte di me vorrebbe che non accadesse, che i figli non andassero a vivere oltre i cinquanta metri da casa, per godere della carezza della vicinanza.
Un’altra parte di me vorrebbe che il suo progetto di vita all’estero andasse in porto al più presto, lontano (Purtroppo.) dalle radici, soprattutto via da una patria che lui, come la maggior parte dei giovani non riconosce piu’ come tale, dove costruire una famiglia (Casa e lavoro.), fare figli e’ impresa titanica, dove i numeri sulla denatalita’ prospettano un futuro assolutamente incerto e probabilmente drammatico, dove il costo della vita continua a salire a fronte di salari ingabbiati, dove l’impegno, la preparazione, la partecipazione, la responsabilita’, la creativita’, la serieta’ non solo non sono premiati ma spesso mortificati, dove le conventicole (Trasversali.) o lobby hanno sostituito la Politica e dominano e governano posti e carriere.
Cosi’ forse mio figlio partira’ e sono costretto ad esserne contento. La mia generazione (Sessantenne.) ha perso consegnando ai propri figli un paese che non crede più al futuro.
Emblematica la scena del capolavoro del cinema La Meglio Gioventu’ con il professore che invita calorosamente lo studente che ha appena preso trenta ad andare via dall’Italia.